Un ragazzo è in pizzeria con i suoi amici, il fratello e la ragazza a cui fa la corte. Ad un certo punto arriva la pizza e lui, dopo il primo boccone, inizia e bere e a darsi dei colpetti sul torace per cercare di mandare giù il cibo. Alla fine tutto finisce bene. Ma la serata sarebbe potuta terminare in tutt'altro modo. E' lo spot per sensibilizzare i giovani su una malattia poco conosciuta ma molto rischiosa, la Esofagite eosinofila, una sorta di 'sindrome della deglutizione'. Il video è stato presentato al webinar promosso dal Centre for Economic and International Studies dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, patrocinato dalla Società Italiana di Health Tecnology Assessment.
"Questa patologia è ancora poco riconosciuta dai pazienti e, purtroppo, anche nel mondo medico. Il che significa - afferma Francesca Racca, allergologa e responsabile del percorso multidisciplinare per l'esofagite eosinofila, Irccs Humanitas Research Hospital - doversi spesso rivolgere a centri specializzati per una diagnosi corretta". Il principale campanello d'allarme è la difficoltà a deglutire il cibo. "I meccanismi di compenso - prosegue Racca - sono quelli di mangiare lentamente, bere tanto durante i pasti ed evitare situazioni sociali legate al cibo. Questo però non ferma la malattia, che può peggiorare sino a richiedere un intervento endoscopico". L'esofagite eosinofila è una malattia immuno-mediata cronica progressiva che può insorgere sia in età infantile che adulta, e che si manifesta più di frequente negli uomini, occasionalmente negli anziani. È probabilmente causata da una risposta infiammatoria agli allergeni ambientali o agli antigeni alimentari in pazienti con suscettibilità genetica.
A testimoniare un forte impatto socio-economico della malattia sono i risultati di un'analisi condotta dall'Eehta-Ceis Università di Roma Tor Vergata, diretto da Saverio Mennini: "La spesa media a carico del Servizio sanitario nazionale per ciascun ricovero - spiega - è di 2.565 euro. La regione con il maggiore numero di ricoveri medi annui è la Campania (2.317), seguita da Lombardia (1.697) e Lazio (1.676)". È facile comprendere, conclude Mennini, "come sia un problema in termini di perdita di produttività, vista la prevalenza di pazienti in piena età lavorativa". A sostegno dei pazienti e delle famiglie è l'Associazione di famiglie contro l'esofagite e le patologie gastro intestinali eosinofile ESEO. "Tra i nostri obiettivi - spiega la presidente Roberta Giodice - c'è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, gli addetti ai lavori e la politica". Tanti gli eventi che saranno realizzati nella settimana che va dal 18 al 22 maggio, dedicata proprio alle malattie eosinofile.