(ANSA) - CAGLIARI, 29 APR - Oggi i farmaci personalizzati
rappresentano il 30% del totale ma nel futuro, tra 10-15 anni,
questo approccio alle terapie e alle cure tenderà a crescere e
"i benefici si sentiranno non solo per chi soffre di patologie
più diffuse, ma anche per chi è colpito da malattie rare". Ne è
sicuro l'Ad di Novartis Italia, Pasquale Frega, sentito
dall'ANSA nell'ambito del recente accordo raggiunto con la
Regione Sardegna sullo sviluppo di una partnership anche
attraverso le possibilità offerte dal Pnrr.
"La personalizzazione delle terapie significa cure più efficaci
in quel paziente e con meno effetti collaterali - aggiunge - Su
8mila malattie rare, più o meno 120 hanno oggi un farmaco: c'è
tantissima strada da fare, ma sitiamo assistendo ad
un'accelerazione della ricerca sulla personalizzazione delle
cure. I pazienti sono pochi, è difficile condurre studi magari
anche per distribuzione territoriale dei malati ma c'è già un
approccio diverso e molte barriere stanno cadendo".
Frega ammette che l'elaborazione del singolo farmaco
personalizzato "sarà sempre più costoso, ma la ricerca e lo
sviluppo a livello mondiale è in costante crescita e ci sono
ancora tante risposte mediche che non soddisfatte: basti
pensare che nel mondo all'anno vengono investiti 200 miliardi di
dollari e di questi 10 mld vengono investiti da Novartis".
(ANSA).
Farmaci personalizzati, Ad Novartis "benefici malattie rare"
"Tanta strada da fare ma vi è accelerazione anche su sviluppo"
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