Buoni risultati da mix vaccino e immunoterapia per melanoma

Buoni risultati da mix vaccino e immunoterapia per melanoma

Studio Moderna e Merck,sfrutta tecnologia a mRNA usata per Covid


Il vaccino mRNA sviluppato da Moderna contro il cancro, usato in combinazione con l'immunoterapia, prolunga il tempo libero da recidiva o la sopravvivenza di pazienti con melanoma avanzato, aggressivo tumore della pelle. I dati presentati al convegno annuale dell'American Association for Cancer Research in Florida, e anticipati in parte a dicembre, mostrano una riduzione del rischio di recidiva o morte del 44% in chi ha ricevuto la combinazione, rispetto a chi ha ricevuto la solo immunoterapia.

Nel 2020 sono stati diagnosticati, nel mondo, quasi 325.000 nuovi casi di melanoma, neoplasia spesso associata a ricadute. Lo studio di fase 2 su un gruppo ristretto di pazienti, coordinato dal Perlmutter Cancer Center di New York - ha coinvolto 157 donne e uomini con melanoma in stadio III o IV, in cui la malattia era stata rimossa chirurgicamente: 107 hanno ricevuto il vaccino sperimentale (mRNA-4157/V940) - più l'immunoterapia con pembrolizumab e 50 il solo pembrolizumab di Merck (Msd in Italia). A distanza di due anni 24 pazienti del primo gruppo (22%) e 20 del secondo (40%) hanno avuto una recidiva, cioè equivale a una riduzione del 44% di ricaduta.

"La profonda riduzione del rischio di sopravvivenza libera da recidiva - spiega in una nota Kyle Holen, Head of Development, Therapeutics and Oncology di MD Moderna - suggerisce che questa combinazione potrebbe essere un nuovo mezzo per prolungare la vita dei pazienti con melanoma ad alto rischio. Non vediamo l'ora di iniziare la sperimentazione di fase 3 e di estendere i test al cancro del polmone e non solo".

Vaccini terapeutici sono in grado di stimolare il sistema immunitario contro i cancro. In particolare, il vaccino a mRna di Moderna, sviluppato a partire dai campioni dei tumori rimossi in ciascun paziente, è basato sulla stessa tecnologia del vaccino anti-Covid, e insegna al nostro sistema immunitario a riconoscere specifiche proteine, in questo caso quelle di cellule tumorali. La combinazione con pembrolizumab ha avuto, a febbraio, la designazione di Breakthrough Therapy dalla Food and Drug Administration, l'agenzia regolatoria statunitense (Fda) procedura che velocizza la revisione. 
   

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