Tumori prostata e rene, l'Irccs di Candiolo punta sul metaverso

Tumori prostata e rene, l'Irccs di Candiolo punta sul metaverso

Con 2 milioni di euro. Test su 'gemelli' di organi per migliorare le cure


Applicazioni del metaverso e ricerca: è la nuova sfida lanciata dall'Irccs Istituto di Candiolo contro il cancro. Grazie alla tecnologia immersiva, sarà possibile migliorare la gestione e l'assistenza dei pazienti oncologici. L'Ospedale è in prima fila nell'innovazione ed ha investito 2 milioni di euro per entrare nel metaverso in un'area dedicata di 2.000 mq, applicando ai tumori urologici, come il carcinoma alla prostata e quello al rene, le possibilità offerte dalla condivisione virtuale dei casi clinici e dalla gestione del preoperatorio e del follow up attraverso telemedicina e telemonitoraggio applicate al metaverso.

"La sinergia fra la telemedicina, l'accesso a reti wireless 5G che consentono una trasmissione dei dati sempre più precisa, l'intelligenza artificiale con la possibilità di gestire grandi quantità di dati - spiega Antonino Sottile, direttore Generale Irccs di Candiolo - sta aprendo prospettive promettenti per medici e pazienti che nel mondo virtuale trovano già nuove opportunità per una gestione migliorata delle patologie, quelle oncologiche in primis. Grazie ai visori dedicati che permettono agli utenti di immergersi nel metaverso virtuale, per esempio, è possibile per i medici incontrare gli avatar di colleghi ovunque nel mondo così da condividere le informazioni e le decisioni d'intervento, fruendo di contenuti digitali come le immagini da TAC e risonanza magnetica di modelli di nuova generazione che ricostruiscono in 3D l'anatomia degli organi del paziente, una sorta di organi 'gemelli'. Possiamo insomma immaginare una stanza virtuale con un tavolo attorno al quale si siedono specialisti che possono essere ovunque".

Applicazioni concrete del metaverso sono già realtà all'IRCCS di Candiolo. I chirurghi "avranno già da aprile la possibilità di 'allenarsi' su modelli virtuali realizzati a partire dai dati anatomici e clinici del singolo paziente, migliorando così le loro competenze ma soprattutto l'esito degli interventi nella realtà, perché potranno esercitarsi virtualmente", afferma Anna Sapino, Direttore Scientifico dell'Irccs. Allo stesso tempo "sarà sperimentata una piattaforma che consentirà anche ai pazienti di entrare in stanze virtuali dove potranno interagire con i medici a distanza vivendo nell'ambiente del metaverso", precisa Felice Borghi, direttore Area Chirurgica. Inoltre, per l'assistenza postoperatoria, i chirurghi potranno visitare i pazienti in una sorta di clinica virtuale, sfruttando telemedicina e telemonitoraggio. 
   

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