(ANSA) - ROMA, 07 MAR - La radioterapia personalizzata
"rappresenta, oggi, una grande opportunità per la cura del
cancro. Ogni paziente è diverso e ogni tumore è diverso. E in
alcune neoplasie, come quelle della cervice, prostata, polmone
in fase iniziale, laringe e testa-collo, può rappresentare un
trattamento curativo con percentuali di guarigione
sovrapponibili a quelle della chirurgia".
Così Vittorio Donato, direttore scientifico del Gruppo di
sanità privato Ini, con strutture nel Lazio e in Abruzzo,
sull'esperienza messa in atto nella struttura di Grottaferrata
(Roma). "Inoltre - continua - nell'odierna nuova prospettiva
dell'oncologia il trattamento radioterapico stereotassico svolge
un ruolo fondamentale per alcune particolari lesioni
metastatiche. Ma attenzione, anche le radioterapie non sono
tutte uguali, così come non lo è la dose, la durata e la
frequenza del trattamento". La radioterapia oncologica ha
raggiunto risultati insperati fino a qualche anno fa, vivendo
una fase di transizione da terapia palliativa a curativa ormai
consolidata nella letteratura scientifica. Evoluzione
tecnologica, medicina di precisione e protocolli mirati sono gli
elementi che consentono oggi alla radioterapia oncologica di
essere indicata in oltre il 60% dei casi oncologici e di essere
un trattamento radicale per combattere il cancro in oltre il 30%
dei casi, sottolineano all'Ini.
"Un dato importante e consolidato - spiega ancora Donato -
l'aggiornamento tecnologico dei macchinari, sia diagnostici che
terapeutici su tutto il territorio nazionale, è davvero molto
importante e deve essere un obiettivo di medio periodo. Non è un
caso che nel Pnrr per la prima volta sia previsto. Un
macchinario all'avanguardia oltre ad una precisione che
definirei balistica, consente di ridurre sensibilmente il numero
delle sedute nel ciclo. Fino a qualche anno fa, per fare un
paragone, occorrevano oltre 35 sedute per il trattamento di un
tumore alla prostata. Oggi, per lo stesso tumore, è possibile
ridurre a 20 le sedute, ed in casi particolari e selezionati
anche a 5. Applicando questo 'risparmio' su larga scala,
possiamo immaginare quanto si ridurrebbero le liste d'attesa,
trattando così molti più pazienti oltre a migliorarne la qualità
di vita".
Secondo Donato, "in questi ultimi anni stiamo assistendo a un
vero cambio di paradigma nella cura dei tumori che mette in
campo tutte terapie disponibili, anche le più innovative, per
raggiungere un obiettivo comune: il benessere del paziente. È
questa, oggi, la vera sfida. Studiare la migliore strategia di
cura per poi adattarla non 'ai' pazienti ma 'al' paziente. La
radioterapia, come le altre terapie oncologiche, si sta
affacciando al futuro prossimo con grande fiducia per riuscire a
identificare, grazie alla genomica e all'intelligenza
artificiale, i pazienti che maggiormente gioveranno del
trattamento". (ANSA).
Radioterapia, può essere curativa in oltre il 30% dei casi
Donato(Ini),nuove tecnologie e personalizzata;cicli 35%più corti
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