Tumore seno, in Friuli-Venezia Giulia 1.300 diagnosi l'anno

Tumore seno, in Friuli-Venezia Giulia 1.300 diagnosi l'anno

Ma Regione è modello per adesione a screening,60% fa mammografia


(ANSA) - ROMA, 22 FEB - In Friuli-Venezia Giulia si registrano 1.300 diagnosi l'anno di tumore al seno, ma la regione rappresenta un modello virtuoso per ricerca e adesione agli screening. È quanto emerso alla vigilia di Focus sul Carcinoma Mammario, il convegno scientifico che da 20 anni riunisce in Friuli esperti nazionali ed internazionali sulla neoplasia. Sono oltre 500 i partecipanti all'evento.
    Proprio il Friuli-Venezia Giulia è ai primi posti in Italia per numero di nuovi casi di tumore della mammella. Ogni anno si registrano oltre 1.300 diagnosi con un tasso di 170 casi ogni 100.000 donne, superiore rispetto alla media nazionale. Tra i fattori che possono influenzare l'incidenza, la maggiore longevità rispetto ad altre Regioni italiane e la buona adesione agli esami di screening. Tuttavia, preoccupano alcuni stili di vita meno sani, tra cui l'eccessivo consumo di alcol. "A partire dal 2000, abbiamo osservato un graduale incremento della sopravvivenza e, oggi, oltre 22mila donne vivono in Regione con una diagnosi di tumore mammario - afferma Fabio Puglisi, professore di Oncologia Medica dell'Università di Udine, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica presso l'Irccs Cro di Aviano e responsabile scientifico del convegno -. È un dato in linea con quello nazionale e la prognosi delle donne che si ammalano è in costante miglioramento grazie all'introduzione di farmaci innovativi e all'incremento delle diagnosi precoci".
    In particolare, sottolinea, "in Regione il programma di screening mammografico si rivela efficiente, con sei donne su 10 che si sottopongono regolarmente alla mammografia, e come dimostrato dalla capacità di recuperare in breve tempo gli esami non effettuati a causa del Covid-19. La malattia ha comunque un forte impatto sul nostro sistema sanitario regionale e dobbiamo agire per agevolare i percorsi di cura e per migliorare la prevenzione primaria". (ANSA).
   

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