Airc, 8,5 mln di euro e 78 progetti contro tumori infantili

Airc, 8,5 mln di euro e 78 progetti contro tumori infantili

Cresce in molti casi aspettativa vita. Scelta cure è importante. Il 15 Giornata mondiale


Un investimento pari a 8,5 milioni di euro per sostenere 78 progetti di ricerca contro il cancro infantile, con l'obiettivo di offrire ai pazienti più giovani nuovi metodi di diagnosi e cura sempre più mirati. E' questo l'impegno messo in atto dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) che, in occasione della giornata mondiale contro il cancro infantile che si celebra il 15 febbraio, rileva che questi piccoli pazienti dopo la guarigione in molti casi avranno oltre 70 anni da vivere e la scelta delle cure deve tener conto di tale aspettativa di vita.

Ogni anno in Italia circa 1.400 bambini e ragazzi di meno di 14 anni sono colpiti dal cancro, mentre tra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni i casi sono circa 900. Complessivamente i tumori pediatrici costituiscono circa l'1% di tutte le neoplasie. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è arrivata a superare l'80% per le leucemie e si attesta attorno al 70% per i tumori solidi, ma c'è ancora molta strada da fare per garantire cure efficaci a tutti i pazienti. Ma tanti ed importanti sono i traguardi raggiunti di recente in questo campo dai ricercatori Airc. Un esempio è la messa a punto di una nuova combinazione farmacologica per il neuroblastoma aggressivo, il più frequente tumore solido extracranico dell'età pediatrica. "Grazie al sostegno di Airc - spiega Doriana Fruci, ricercatrice Airc all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma - abbiamo recentemente scoperto che combinando farmaci chemioterapici a basse dosi con l'immunoterapia è possibile richiamare le cellule del sistema immunitario all'interno del tumore e creare le condizioni ottimali per il loro funzionamento, favorendo così la risposta terapeutica".

Giovanni Cazzaniga, ricercatore Airc al Centro Tettamanti, Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, conduce invece un progetto dedicato alla leucemia acuta linfoblastica pediatrica, il tumore più frequente tra i piccoli pazienti. Usando tecniche della medicina di precisione, ovvero di sequenziamento del genoma, afferma, "abbiamo recentemente classificato dei sottogruppi di pazienti in base al rischio di recidiva del tumore. Tali conoscenze ci consentono di diversificare le terapie in funzione delle caratteristiche del singolo paziente"

Una testimonianza arriva da Camilla, che sottolinea in prima persona i risultati della ricerca oncologica pediatrica negli ultimi anni. A 12 anni le viene diagnosticata una leucemia mieloide acuta, che supera grazie alla chemioterapia e al trapianto di cellule staminali eseguito all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma sotto la guida del professor Franco Locatelli. Ora Camilla ha 24 anni e fa l'infermiera: "Ora tocca a me aiutare gli altri!", dice.
   

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