Papa saluta i malati: vi sono vicino, invocate Maria
Lettera a card. Parolin, suo inviato a Giornata Mondiale Lourdes
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 4 FEB - E' stata pubblicata
oggi la Lettera di Papa Francesco al cardinale segretario di
Stato Pietro Parolin, nominato Legato pontificio alla
celebrazione della XXV Giornata Mondiale del Malato che si
svolgerà a Lourdes, in Francia, sabato 11 febbraio.
Il Papa, nella Lettera in latino, saluta i malati di tutto il mondo, esprimendo la sua vicinanza di cuore a quanti sono nella sofferenza. "E' bene prendersi cura integralmente della persona" - afferma - e dunque non perdendo mai di vista "l'anima, la mente e il corpo". Citando il Libro della Sapienza, ricorda che Dio ha creato tutto per l'esistenza: "Non ha creato la morte né il male e non gode per la rovina dei viventi".
Poi, citando il Libro del Siracide, osserva che Dio "ha dato agli uomini la scienza perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie": nello stesso tempo i pastori, i medici e gli stessi malati sono chiamati a pregare il Signore perché li guidi ad alleviare la malattia e a risanarla.
Papa Francesco invita i fedeli a invocare con costanza l'intercessione della Beata Vergine Maria, Salute degli infermi, perché ottenga dal Figlio "grazie abbondanti: soprattutto la pazienza nella tribolazione, la fiducia in Dio, la gratitudine per i benefici ricevuti e un grande amore verso tutti". E questo, imitando la fede di Pietro che, anche quando non comprendeva Gesù, poteva dire: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna" (Gv 6,68). (ANSA).
Il Papa, nella Lettera in latino, saluta i malati di tutto il mondo, esprimendo la sua vicinanza di cuore a quanti sono nella sofferenza. "E' bene prendersi cura integralmente della persona" - afferma - e dunque non perdendo mai di vista "l'anima, la mente e il corpo". Citando il Libro della Sapienza, ricorda che Dio ha creato tutto per l'esistenza: "Non ha creato la morte né il male e non gode per la rovina dei viventi".
Poi, citando il Libro del Siracide, osserva che Dio "ha dato agli uomini la scienza perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie": nello stesso tempo i pastori, i medici e gli stessi malati sono chiamati a pregare il Signore perché li guidi ad alleviare la malattia e a risanarla.
Papa Francesco invita i fedeli a invocare con costanza l'intercessione della Beata Vergine Maria, Salute degli infermi, perché ottenga dal Figlio "grazie abbondanti: soprattutto la pazienza nella tribolazione, la fiducia in Dio, la gratitudine per i benefici ricevuti e un grande amore verso tutti". E questo, imitando la fede di Pietro che, anche quando non comprendeva Gesù, poteva dire: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna" (Gv 6,68). (ANSA).
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