(ANSA) - TRIESTE, 14 OTT - E' necessaria una revisione delle
norme della privacy in campo sanitario per "aiutare le persone"
con la medicina di iniziativa. Ne è convinto Andrea Di Lenarda,
direttore della cardiologia dell'Azienda Sanitaria Universitaria
Giuliano Isontina (Asugi), il quale lancia un appello perché
queste siano opportunamente riviste. Lo ha detto all'ANSA a
margine del convegno nazionale di cardiologia in corso a
Trieste.
Con i database regionali, infatti, i medici rilevano che "una
quota di pazienti non viene curata, non esiste per il sistema
sanitario" ma, siccome i dati sono anonimi, non è possibile
"sapere chi sono" e dunque "chiamarli in visita". Superare
questo ostacolo sarebbe "importante a livello di popolazione per
realizzare una medicina di iniziativa", che sarebbe "a costo
zero" e permetterebbe di raggiungere pazienti molto più
bisognosi di cure di quelli che in effetti arrivano in
ambulatorio. "Abbiamo tanti pazienti che ci vengono mandati in
visita per ipertensione lieve e hanno solo ansia; poi ci sono
queste persone che sappiamo stare molto male ma non possiamo
visitarle o saperne l'identità", spiega. "Un sistema sanitario
etico sarebbe strutturato in un altro modo", aggiunge. Si tratta
inoltre di un fenomeno che colpisce le fasce di popolazione più
deboli da un punto di vista socioeconomico: "Se andiamo a
guardare la proporzione di pazienti in cura o che muoiono
rispetto al livello di istruzione, lo scenario è spaventoso. In
proporzione, le persone con diploma di istruzione superiore o
laurea che muoiono per scompenso cardiaco rispetto alle persone
con licenza elementare o media sono la metà", conclude. (ANSA).
Salute: A.Di Lenarda, rivedere norme privacy
Dir.SC Cardiovascolare Asugi, per ridurre mortalità
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