La variante omicron potrebbe proteggerci dai virus influenzali con un meccanismo "virus scaccia virus" basato sull'attivazione di una reazione immunitaria antivirale nelle vie respiratorie: la dimostrazione arriva da uno studio su cellule del tessuto respiratorio umano condotto presso l'Università del Kent da Martin Michaelis.
La ricerca, ancora in via di pubblicazione su una rivista scientifica e anticipata dal magazine britannico New Scientist, mostra che cellule bronchiali umane infettate dalla variante omicron in provetta sono "resistenti" all'infezione da virus influenzale H1N1, il virus emerso come causa dell'influenza suina nel 2009-10 ed attualmente presente nel mix di ceppi dell'influenza stagionale.
I ricercatori hanno prima infettato le cellule bronchiali di individui (prelevate nell'ambito di un test di routine) in provetta con omicron e poi con H1N1. Dopo alcuni giorni hanno visto che il virus influenzale era incapace di moltiplicarsi nelle cellule precedentemente infettate con omicron. Invece, senza infezione da omicron, H1N1 si replica 10 mila volte in pochi giorni. Gli esperti hanno scoperto che l'infezione da omicron innesca una reazione immunitaria antivirale specifica chiamata "risposta dell'interferone". Secondo loro è questa reazione che blocca sul nascere la replicazione del virus influenzale.
Questo studio, benché di base, è importante perché dimostra il meccanismo più volte ipotizzato del 'virus scaccia virus' e teoricamente permette di fare previsioni sul comportamento di differenti varianti del SARS-Cov-2 rispetto ai virus dell'influenza.
L'infezione con Omicron potrebbe proteggere dall'influenza
Studio su cellule in provetta, il virus influenzale non si replica
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