West Nile: da giugno in Italia 440 casi e 24 decessi

West Nile: da giugno in Italia 440 casi e 24 decessi

Bollettino Iss, 216 casi manifestati nella forma neuro-invasiva


(ANSA) - ROMA, 08 SET - Ancora in aumento i casi umani di infezione da West Nile nell'ultima settimana. Secondo il bollettino dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) da inizio giugno in Italia se ne sono registrati 440 (nell'ultima rilevazione erano 386) e 24 decessi. Si registrano 3 casi asintomatici di Usutu. Dei 440 casi totali, 216 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (28 Piemonte, 18 Lombardia, 108 Veneto, 4 Friuli-Venezia Giulia, 51 Emilia-Romagna, 3 Toscana, 4 Sardegna); 66 casi identificati in donatori di sangue (7 Piemonte, 21 Lombardia, 24 Veneto, 14 Emilia-Romagna), 149 casi di febbre (3 Piemonte, 10 Lombardia, 123 Veneto, 10 Friuli-Venezia Giulia, 2 Emilia-Romagna), 8 casi sintomatici (1 Lombardia, 6 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia) e 1 caso asintomatico (1 Veneto).
    Il primo caso umano della stagione è stato segnalato dal Veneto nel mese di giugno nella provincia di Padova. Tra i casi confermati, sono stati notificati 24 decessi (5 Piemonte, 3 Lombardia, 13 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 2 EmiliaRomagna).
    Nello stesso periodo sono stati segnalati 3 casi di Usutu virus in donatori di sangue (2 Friuli-Venezia Giulia, 1 Piemonte).
    La malattia è provocata dal virus West Nile isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile.
    Si è poi diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all'uomo.Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo.
    Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. (ANSA).
   

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