Con mappa cellule melanoma si prevede risposta a immunoterapia

Studio, possibile con uso congiunto di biologia spaziale e IA


Grazie alla conoscenza dell'esatta posizione delle cellule immunitarie e delle loro interazioni all'interno del melanoma, il più aggressivo tra i tumori della pelle, è possibile predire la risposta all'immunoterapia. È questa, in sintesi, la scoperta dello studio 'Secombit', presentato a Napoli in occasione della XVI edizione del Melanoma Bridge e della XI edizione dell'Immunotherapy Bridge, in cui vengono mostrate le potenzialità dell'alleanza tra biologia spaziale e intelligenza artificiale per rendere la cura del melanoma metastatico personalizzata e predittiva.
    Grazie all'analisi di 42 biopsie pretrattamento di pazienti con melanoma avanzato, attraverso un pannello di immunofluorescenza multipla a 28 marcatori, è stato possibile identificare quali cellule immunitarie sono presenti, dove si trovano nel tessuto tumorale e come interagiscono tra loro. I ricercatori hanno così potuto mappare con precisione la distribuzione delle cellule nel microambiente tumorale e correlare questi schemi spaziali con gli esiti clinici, individuando configurazioni cellulari associate a una migliore o peggiore risposta all'immunoterapia.
    "Non abbiamo guardato solo a quante cellule sono presenti, ma soprattutto a dove si trovano e come comunicano tra loro spiega Paolo Ascierto, professore ordinario di Oncologia all'Università Federico II di Napoli, presidente della Fondazione Melanoma Onlus e direttore dell'Unità di Oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell'Istituto Pascale di Napoli -. Questa visione 'spaziale' è fondamentale per comprendere le dinamiche immunitarie del tumore".
    Per ottenere questi risultati i ricercatori hanno integrato i dati spaziali con l'intelligenza artificiale. "L'IA è stata addestrata per riconoscere schemi cellulari e molecolari complessi, riuscendo così a correlare i dati istologici con gli esiti clinici - specifica Ascierto -. In sostanza, l'IA ha imparato a prevedere quali pazienti potranno beneficiare meglio delle diverse combinazioni terapeutiche". "Questo studio rappresenta una tappa importante verso una medicina di precisione realmente predittiva - conclude Ascierto -.
    L'integrazione di queste tecnologie innovative consente di comprendere più a fondo le dinamiche immunitarie del tumore e anticipare i benefici delle combinazioni terapeutiche".
   

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