Colesterolo e obesità, contro il killer del cuore nuove cure

I cardiologi: 'La super pillola contro le placche e lotta al peso'


Cambiano le strategie per salvare il cuore dall'attacco dei due peggiori killer: colesterolo ed obesità. I numeri sono chiari ed evidenziano la necessità di abbattere il numero dei morti causati da condizioni che oggi possono essere affrontate con nuove terapie. Da un lato l'utilizzo dei farmaci antiobesità e dall'altro l'uso di una nuova "super pillola", così definita dai cardiologi, per ridurre il colesterolo fra coloro che sono più a rischio infarto.

Dall'86/esimo Congresso nazionale della Società italiana di cardiologia, arriva l'indicazione di usare le terapie innovative in aggiunta alle statine non solo in chi ha già avuto l'infarto, ma anche in chi non lo ha mai avuto, per proteggerlo prima che la malattia aterosclerotica si manifesti con un evento acuto. Una svolta dal momento che il 50% degli infarti avviene in soggetti senza un evento pregresso. Il trattamento dei pazienti "senza evento", circa 300 persone sui 600 casi che ogni giorno si registrano in Italia, è quindi la nuova sfida della prevenzione.

Un'arma in più arriva proprio da una nuova pillola anti-colesterolo da assumere una volta al giorno per avere in forma orale un inibitore di Pcsk9, al posto della forma iniettiva. "La sfida sulla base delle nuove Linee Guida europee sulle dislipidemie è curare la progressione della malattia aterosclerotica stabilizzando le placche, per impedire i primi infarti", spiega Pasquale Perrone Filardi, presidente Sic e direttore del dipartimento di scienze biomediche avanzate dell'Università Federico II di Napoli.

"La metà dei 600 attacchi cardiaci che si registrano ogni giorno in Italia si manifesta senza essere preceduta da un evento pregresso. Uno scenario che potrebbe essere scongiurato dall'impiego tempestivo, in questa categoria emergente di pazienti, delle terapie più innovative associate alle statine. Il colesterolo cattivo alto è il fattore di rischio più rilevante per gli attacchi cardiaci anche in chi non ha mai avuto un evento acuto ma ha un alto rischio perchè non riesce ad abbassare livelli elevati di colesterolo con le statine", dichiara Ciro Indolfi, professore staordinario di cardiologia all'Università di Cosenza e past-president Sic.

L'altra indicazione è quella di allargare la rimborsabilità dei farmaci anti-obesità, che si sono rivelati molto efficaci non solo contro il diabete, ma anche nel proteggere il cuore, a chi ha problemi cardiaci e un eccesso di peso. "L'obesità - in forte crescita in Italia e nel mondo - provoca oltre 20mila decessi l'anno per problemi cardiovascolari, pari al 10% delle 220mila morti per patologie del cuore che ancora si registrano ogni anno in Italia. A livello globale sono stati stimati circa 2 milioni di decessi attribuibili a un indice di massa corporea elevato, cioè a sovrappeso e obesità, e alcuni recenti studi condotti negli Stati Uniti, mostrano che la mortalità per malattia cardiaca ischemica correlata all'obesità, è più che triplicata negli ultimi 15 anni, sottolineando un trend preoccupante - dichiara Perrone Filardi -. Il peso eccessivo è responsabile anche dell'insorgenza della metà delle malattie cardiache. Non solo infarto e ictus, ma anche scompenso cardiaco e fibrillazione atriale dipendono direttamente dai chili in eccesso, che affliggono 4 italiani su 10 obesi o in sovrappeso, spesso per molti anni, con una probabilità maggiore di sviluppare complicanze cardiovascolari per ogni anno vissuto con eccesso ponderale", aggiunge Perrone Filardi.

"L'obesità deve essere considerata un nuovo target terapeutico per la prevenzione delle malattie cardiache, reso possibile grazie alle innovative classi di farmaci anti-obesità", afferma Gianfranco Sinagra, presidente eletto della Società Italiana di Cardiologia. 

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