Dalla maculopatia degenerativa, a
retinopatia diabetica e fori maculari, fino alla cataratta, le
donne hanno un rischio più alto di sviluppare malattie oculari,
e in particolare retiniche, e quadri clinici più gravi, con un
rischio di andare incontro alla perdita della vista del 54%
maggiore rispetto ai maschi, più soggetti a distacco di retina.
Lo rivela uno studio da poco pubblicato su Ophthalmology
Science, basato su esami oculari di oltre 14,5 milioni di
pazienti, spiega Stanislao Rizzo, presidente di FLORetina ICOOR
- congresso internazionale in corso a Firenze, direttore del
Dipartimento di Oculistica del Policlinico Gemelli. Nelle donne
il rischio di forme lievi e moderate di perdita della vista,
risulta di circa il 30% maggiore degli uomini. Il divario
diventa ancora più ampio per la perdita visiva grave, con una
frequenza nelle donne più alta del 35%. Ma la differenza più
marcata riguarda la cecità: le donne hanno un rischio del 54%
maggiore". "Inoltre. le donne, dopo la menopausa, hanno un
rischio più alto del 32% di degenerazione maculare e fori
maculari, dell'8% di retinopatia diabetica, e del 10% di
occlusioni vascolari retiniche", sottolinea Daniela Bacherini,
Associato presso la Clinica Oculistica dell'Università di
Firenze.
"Le donne sono, invece, meno colpite (-30%) dalla perdita
visiva legata al distacco di retina, spesso correlata a traumi -
osserva Francesco Faraldi, Direttore della Divisione di
Oculistica dell'Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano - Umberto
I di Torino. Le ragioni esatte di queste disparità potrebbero
essere associate a una combinazione tra variazioni ormonali (gli
estrogeni, protettivi, calano in menopausa), che le donne
sperimentano nelle varie fasi della vita, a differenze
anatomiche e nella risposta immunitaria". "Ormoni, gravidanza e
contraccettivi influenzano anche le occlusioni venose retiniche,
più frequenti nelle donne sotto ai 55 anni, mentre dopo i 55
diventano più comuni negli uomini", commenta Rizzo. Inoltre,
analizzando le scansioni del fondo oculare di 64 individui, i
ricercatori hanno scoperto che gli uomini hanno una retina
interna più spessa delle donne, anche in assenza di malattia,
afferma Bacherini.
"Queste evidenze rafforzano dunque l'urgenza di sviluppare
protocolli clinici e diagnostici che tengano conto delle
differenze di genere, contribuendo a una cura più equa, efficace
e personalizzata", conclude Rizzo.
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