Una nuova arma a disposizione per la
lotta al tumore al seno avanzato: l'Agenzia italiana del farmaco
(Aifa) ha approvato la rimborsabilità di capivasertib, una nuova
terapia mirata. La molecola è indicata, in associazione a
fulvestrant, in pazienti con tumore al seno localmente avanzato
o metastatico positivo al recettore degli estrogeni (Er+),
negativo per Her2 (Her2-), con una o più alterazioni, che hanno
sviluppato una recidiva o progressione di malattia durante o
dopo un regime a base endocrina.
La decisione dell'ente regolatorio italiano fa seguito
all'approvazione da parte dell'Agenzia europea per i medicinali
e si basa sui risultati dello studio di Fase 3 'Capitello-291',
pubblicati sul 'New England Journal of Medicine'. Nello studio è
stato rilevato che la molecola capivasertib, in combinazione con
fulvestrant, ha ridotto il rischio di progressione di malattia o
di morte del 50% rispetto a fulvestrant in combinazione con
placebo in pazienti con tumore caratterizzato da una o più
mutazioni. La sopravvivenza libera da progressione mediana è
risultata più che raddoppiata (7,3 mesi rispetto a 3,1 mesi).
"Con oltre 53mila nuovi casi l'anno, il tumore della mammella
è il più diffuso nell'intera popolazione femminile italiana, e
il sottotipo Hr+ Her2 - è il più frequente - afferma Valentina
Guarneri, direttrice della Uoc Oncologia 2 dell'Istituto
Oncologico Veneto e ordinaria di Oncologia medica all'Università
di Padova -. La combinazione di fulvestrant e capivasertib
rappresenta un'opzione terapeutica importante per pazienti che
possono ancora beneficiare di una terapia a base endocrina,
consentendo di posticipare l'impiego della chemioterapia". "Le
mutazioni di Pik3Ca, AkT1 e Pten interessano circa la metà dei
casi di tumore del seno avanzato Hr+/Her2- - spiega Nicola
Fusco, direttore della divisione di Anatomia patologica dello
Ieo e professore associato di Anatomia patologica presso il
dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell'Università di
Milano -. Le pazienti che presentano queste alterazioni possono
trarre beneficio dalla combinazione capivasertib-fulvestrant, ed
è quindi fondamentale che i clinici eseguano sempre il test per
la ricerca dei biomarcatori. Una collaborazione efficace e
tempestiva tra oncologi e patologi è oggi imprescindibile per
sviluppare strategie di trattamento personalizzate".
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