In 10 anni 776 decessi tra le neomamme, prima causa il suicidio

Circa la metà dei decessi può essere prevenuta


Ancora troppe donne incinte e neomamme muoiono dal concepimento a un anno dall'esito del parto, infatti, anche se in numeri assoluti non si tratta di tanti casi (776 decessi tra 2011 e 2021), è evitabile quasi la metà (il 42%) delle morti materne che si verificano dal concepimento a un anno dal parto. La principale causa di morte è il suicidio, responsabile tra 2011 e 2021 del 16,1% di queste morti (circa una su 6), fino a quasi 3 decessi su 10 per suicidio se consideriamo solamente le morti che avvengono tra 43 e 365 giorni dall'esito della gravidanza.

È quanto emerge dagli ultimi dati disponibili relativi alla sorveglianza ItOSS, coordinata dal Reparto Salute della Donna e dell'Età Evolutiva del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (Cnapps) dell'Istituto Superiore di Sanità, presentati in un convegno che si è tenuto oggi all'Iss. Le altre cause di morte comuni sono le patologie cardiovascolari e l'emorragia ostetrica.

"L'Italia - sottolinea Serena Donati, direttrice del reparto Salute della Donna e dell'Età Evolutiva del Cnapps - è uno degli otto paesi europei dotati di un sistema avanzato di sorveglianza ostetrica che analizza le cause dei decessi tanto drammatici quanto inattesi che colpiscono le donne durante la gravidanza, il parto o il puerperio", ovvero quel periodo delicatissimo di circa 6-8 settimane che segue il parto, durante il quale il corpo della donna subisce cambiamenti fisici (ad esempio ormonali ma anche anatomici con il restringimento dell'utero) per tornare alle condizioni pre-gravidanza e si avvia un nuovo equilibrio emotivo e sociale. Il sistema di sorveglianza, aggiunge Donati, "mira a ridurre le morti materne evitabili e a migliorare la qualità dell'assistenza alla nascita".

In collaborazione con tutte le Regioni, ad eccezione del Molise, ItOss coordina una rete di referenti clinici attivi in ogni struttura sanitaria dove può avvenire un decesso materno (punti nascita, terapie intensive, stroke unit e unità coronariche). Ogni morte materna viene segnalata e sottoposta a revisione critica attraverso audit intraospedalieri e indagini confidenziali regionali e nazionali. Il sistema di sorveglianza ItOSS ha identificato il suicidio come principale causa di morte materna tardiva in Italia. Dal 2006 al 2012 i suicidi materni, avvenuti dal concepimento a un anno dall'esito della gravidanza, rappresentavano il 12% del totale delle morti materne; tra il 2011 e il 2021 tale quota è salita al 16,1%. Nello stesso arco temporale, considerando esclusivamente i decessi tardivi (avvenuti tra 43 e 365 giorni dall'esito della gravidanza), il suicidio risulta responsabile del 28,7% delle morti materne.

   

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