"Non fidatevi degli influencer della vista che popolano il web". È l'appello che arriva dagli oculisti della Società Oftalmologica Italiana in occasione del congresso nazionale della società scientifica in corso a Roma.
"Dobbiamo prestare molta attenzione. Ci sono delle persone che con una grande fantasia e capacità comunicativa offrono soluzioni che promettono effetti straordinari", dice il presidente Soi Matteo Piovella. "Alcuni influencer affermano che certi problemi della vista scompaiono facendo il 'palming', una tecnica di rilassamento che consiste nel creare il buio con i palmi delle mani davanti agli occhi. Altri che chiedono fino a 3.500 euro per pratiche fantasiose. Vorrei dirlo con estrema chiarezza: queste pratiche non offrono nessun beneficio. La vista deve essere salvaguardata, controllata, ma, soprattutto, curata da un medico oculista, che è l'unico che ha la capacità, l'esperienza, la tecnologia per dare le cure giuste", aggiunge Piovella.
La formazione dei medici oculisti è elevatissima, prosegue il presidente Soi: "sei anni di corso di laurea in Medicina più quattro anni di specialità in Oftalmologia, tutti concentrati sullo studio dell'occhio. Un livello di competenze elevatissimo - rileva - per una disciplina che, inoltre, è in continua evoluzione".
Ciò pone nuove sfide formative. "L'oculistica oggi è diventata una specialità prettamente chirurgica e questo richiede aggiornamenti nei percorsi universitari: dobbiamo far sì che l'università non sia soltanto una strada per diventare ottimi clinici, ma che vengano sviluppate anche le abilità chirurgiche. Bisogna far muovere le mani, imparare a operare le persone", dice ancora Piovella, che propone un maggior coinvolgimento dei professionisti della chirurgia oculistica nella definizione dei percorsi universitari e una maggiore dotazione tecnologica.
"Potrebbe essere un'idea aggiungere un esperto, un maestro chirurgo, tra i coordinatori delle scuole di specialità. Questa figura potrebbe essere utile a definire percorsi orientati in questa direzione. Oltre alla capacità di insegnamento, poi, è essenziale avere tutte le attrezzature per fare pratica e rendere i nuovi specialisti all'altezza delle sfide che porrà in futuro la salute della vista", conclude Piovella.
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