"La mia personale storia con l'Hiv è
molto legata all'associazione che ho fondato. È stato un modo
per crescere per aiutarmi, e se è stato importante per me forse
può essere importante anche per altri". È questa la
testimonianza di Sandro Mattioli, presidente dell'associazione
Plus Aps e tra i protagonisti della campagna 'Choose You = La
scelta sei tu' di Gilead Sciences, realizzata con il patrocinio
di 17 associazioni di pazienti, che attraverso le storie di
Daria, Salvio, Nicoletta e, appunto, Sandro, dimostrano che è
possibile non solo vivere con il virus, ma scegliere di
diventare protagonisti della propria storia.
"Ho partecipato alla campagna proprio per metterci la faccia,
dopotutto siamo attivisti - spiega Mattioli -. Metterci la
faccia significa fare una sorta di coming out: non è facile per
tutti ma spero che qualcuno, vedendo che ci siamo messi in prima
persona, possa trovare il coraggio di rivelare il proprio stato
sierologico in maniera che non resti nel silenzio, nell'oscurità
e rimuovere lo stigma". Il pregiudizio verso l'infezione da Hiv
è ancora molto radicato a livello culturale, anche se grazie al
principio scientifico 'Undetectable = Untrasmittable' (non
rilevabalile = non trasmissibile) è oggi possibile per le
persone con Hiv vivere una vita normale. "C'è ancora una
scarsissima conoscenza sul tema e una paura indotta in maniera
impropria da quarant'anni di campagne fatte 'coi piedi', come ad
esempio quella dell'alone viola - aggiunge Mattioli -. Oggi lo
stesso impegno nelle campagne non viene però usato per
sensibilizzare sul principio U=U, che invece sarebbe uno
strumento potente di lotta contro la discriminazione".
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