In Italia oltre 7 milioni di persone,
pari al 12,4% della popolazione, convivono con una perdita
uditiva: è la percentuale più alta tra i principali Paesi
europei. Tuttavia, cresce la consapevolezza sull'importanza
della tecnologia: oggi il 40% di chi ha riscontrato un calo
dell'udito utilizza un apparecchio acustico; un dato in aumento
che avvicina l'Italia ai livelli di adozione di altri paesi come
Francia e Germania. Inoltre, il 96% degli utilizzatori di
apparecchi acustici sono convinti di aver migliorato la loro
qualità della vita, mentre il 67% si pente di non essere
intervenuto prima.
Sono questi i principali risultati di EuroTrak Italia 2025, la
ricerca che analizza l'impatto degli apparecchi acustici nel
nostro Paese, presentata oggi a Rimini, in occasione del XXI
Congresso della Federazione Italiana degli Audioprotesisti-FIA.
Lo studio è stato condotto da Anovum per conto di Ehima,
l'associazione europea dei produttori di apparecchi acustici, di
cui fa parte anche Anifa, associazione nazionale dei fabbricanti
di audioprotesi aderente a Confindustria Dispositivi Medici.
I dati EuroTrak Italia 2025 testimoniano come chi indossa un
dispositivo acustico riporta livelli molto elevati di
soddisfazione: quasi otto su dieci riferiscono relazioni più
armoniose e una comunicazione più fluida nella sfera familiare e
sociale.
"È fondamentale rafforzare l'informazione sulla salute uditiva",
ha commentato Sandro Lombardi, Presidente di Anifa di
Confindustria Dispositivi Medici. "L'innovazione di oggi - ha
concluso - consente di affrontare la perdita uditiva in modo
sempre più discreto, naturale ed efficace, e i risultati di
EuroTrak confermano un altissimo livello di soddisfazione tra
gli utenti".
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