Si rinnova l'alleanza Rai-Airc, torna la maratona per la ricerca

Dal 2 al 9 novembre. Conti 'ambassador', sdoganata parola cancro


Un'alleanza che compie trent'anni quella stretta da Rai e Airc, la fondazione per la ricerca contro il cancro, che si rinnova da domenica 2 a domenica 9 novembre, per otto giorni in cui le trasmissioni televisive e radiofoniche, l'informazione e i canali tematici e digitali si passeranno il testimone nel proporre contenuti e testimonianze dei pazienti che ogni giorno affrontano il cancro, di chi lo combatte in laboratorio o in corsia, con la richiesta di contribuire con donazioni a sostenere la ricerca.
    "Penso che questa sia una delle più belle espressioni di servizio pubblico" , sottolinea l'amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi presentando i "Giorni della Ricerca". "È questo il ruolo che deve avere Rai che non è un broadcaster commerciale, non deve necessariamente inseguire gli ascolti, il senso della sua esistenza risiede in iniziative come questa" spiega ancora l'Ad nel corso della presentazione della maratona che coinvolge in maniera trasversale "tutti i programmi, conduttori, dipendenti e maestranze: i ricercatori - conclude - danno la speranza per la cura, noi possiamo raccontarla".
    Il 2 novembre sarà Mara Venier ad accendere ufficialmente il numeratore delle donazioni in diretta a 'Domenica In' dagli Studi Fabrizio Frizzi, il conduttore che fu tra i primi a prestare il suo volto all'evento; a seguire Francesca Fialdini con 'Da Noi A Ruota Libera' mentre Marco Liorni proseguirà l'impegno con Airc nel preserale.
    Nel prime time per il sostegno alla Fondazione spicca il programma di Carlo Conti, Tale e Quale Show: il conduttore è Ambassador Airc e nel ricordare che la maratona nasce da una felice intuizione di Pippo Baudo, spiega che "sostenere Airc è un dovere; ritengo giusto - dice - sfruttare la propria popolarità per far capire quanto è importante la ricerca. Airc combatte una battaglia, ha un grande esercito e se in prima linea ci sono i ricercatori anche i malati sono importanti". Al di là della pur importante raccolta fondi, la maratona Rai serve a diffondere consapevolezza: "Mio babbo morì quando ero piccolissimo per un tumore ai polmoni e ricordo mia madre che diceva 'un male brutto'; ecco, con la maratona è stata sdoganata la parola cancro, anche perché è un male che si può battere".
    Oggi si può affermare che il 50% delle persone colpite da tumore guarisce, recuperando "la stessa aspettativa di vita di chi non si è mai ammalato. Sappiamo - prosegue Anna Mondino, direttrice scientifica Fondazione Airc - che il 40% delle nuove diagnosi potrebbe essere evitato adottando comportamenti salutari e partecipando agli screening e ai programmi di prevenzione. La collaborazione con Rai è centrale proprio perché ci permette di far arrivare queste informazioni al grande pubblico, ugualmente importante è il supporto che garantisce alla raccolta fondi a favore dei nostri 5.400 scienziati impegnati a tradurre la ricerca in cura nel più breve tempo possibile".
    Conoscono l'Airc 9 italiani su 10 e in gran parte questo è dovuto alla tv (oltre 67%), in primis alla Rai che, grazie anche al numero solidale 45521, ha permesso di raccogliere donazioni per oltre 156 milioni di euro, fondi che in questi anni hanno garantito continuità a centinaia di progetti innovativi per la cura del cancro. Con il servizio pubblico è stata costruita "una partnership valoriale", spiega Andrea Sironi, presidente Airc, che in occasione dei 30 anni di alleanza ha consegnato alla Rai (nella persona dell'Ad Rossi) una medaglia celebrativa.
    Una delle novità di questa edizione è "Nessun uomo è un'isola", prodotto da Rai Documentari, con al centro ricercatori, medici, persone anche giovanissime che hanno vissuto l'esperienza della malattia e che ne sono diventati portavoce. Andrà in onda in prima tv martedì 4 novembre alle 15.25 su Rai 3 e, a seguire, sarà disponibile su RaiPlay.
   
   

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