Influenza, al Bambino Gesù attesi 10mila casi al pronto soccorso

Esperti, 'vaccino l'arma più importante. Primi casi in anticipo'


Una stagione influenzale particolarmente intensa quella che si sta avviando in queste settimane, con le strutture sanitarie che si preparano a fronteggiare i casi più gravi. L'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma prevede oltre 10mila accessi al suo pronto soccorso, con primi casi che si sono presentati con circa due settimane di anticipo rispetto all'anno scorso, quando gli accessi totali furono 10.831.
    Nella scorsa stagione sono stati oltre 16 milioni gli italiani (di cui un terzo minori) colpiti da influenza e sindromi parainfluenzali ma, nonostante la forte diffusione dell'influenza nella stagione 2024/2025, i ricoveri in terapia intensiva per le infezioni respiratorie acute si sono dimezzati rispetto alla stagione precedente, anche grazie all'avvio dell'immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale, che causa la bronchiolite nei bambini piccoli. Nello specifico, al Bambino Gesù i ricoveri sono stati 1.378, di cui 49 in terapia intensiva, la metà rispetto ai 98 della stagione precedente.
    "Anche quest'anno affronteremo una stagione in cui i virus respiratori circoleranno con forza - spiega Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale, malattie infettive e Dea di II livello del Bambino Gesù -. È fondamentale mantenere alta l'attenzione: evitare ambienti affollati per i lattanti, rispettare le norme igieniche e vaccinare i bambini contro l'influenza. Le epidemie respiratorie possono determinare picchi di accessi ospedalieri, ma non sempre si tratta di emergenze, purché la situazione venga gestita con tempestività e buon senso".
    Le sindromi influenzali e parainfluenzali - ricordano gli esperti - si trasmettono per via respiratoria o per contatto con superfici e mani contaminate. I sintomi (febbre, tosse, raffreddore, dolori muscolari, mal di gola e disturbi gastrointestinali) variano per intensità ma in genere si risolvono spontaneamente grazie al riposo e ai farmaci sintomatici, mentre gli antibiotici vanno usati solo su indicazione del medico. L'arma più efficace resta però la vaccinazione: quella antinfluenzale è raccomandata per tutti i bambini dai 6 mesi ai 7 anni, per chi presenta patologie croniche, per le donne in gravidanza e per le persone sopra i 60 anni, oltre che per il personale sanitario e altre categorie di lavoratori socialmente utili. È inoltre iniziata la campagna vaccinale contro il Covid-19 per tutte le fasce di età. Accanto ai vaccini, sono oggi disponibili anticorpi monoclonali contro il virus respiratorio sinciziale, indicati per i lattanti e i bambini più fragili, e un vaccino specifico per le donne in gravidanza per proteggere i neonati dalla bronchiolite.
   

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