Ictus, italiani scoprono enzima killer che chiude carotide
Nuove prospettive cura, in Italia 200mila casi/anno
(ANSA) - ROMA, 12 GEN - Parla italiano la scoperta
dell'enzima killer, chiamato 'Nox2', responsabile
dell'ostruzione della carotide, la principale 'autostrada' che
porta il sangue al cervello, e il cui malfunzionamento spesso è
all'origine dell'ictus. Un gruppo di ricercatori dell'Università
La Sapienza di Roma diretti da Francesco Violi, direttore della
Prima Clinica medica del Policlinico Umberto I di Roma,
studiando un gruppo di pazienti affetti da carenza ereditaria di
attività di questo enzima ha osservato che lo spessore della
carotide era minore rispetto alla media.
La ricerca, che è online su "Atherosclerosis Thrombosis
Vascular Biology", la rivista scientifica ufficiale
dell'American Heart Association, apre nuove prospettive di cura
per questa patologia di cui solo in Italia si registrano 200
mila casi l'anno.
"L'Nox2 - spiega Violi - era noto essere utile per difendersi dalle infezioni. Infatti è presente nei leucociti dove svolge un'azione battericida. Studi recenti hanno però dimostrato che è presente anche nelle arterie. Io mi sono chiesto perché".
Studiando i pazienti con deficit ereditario dell'enzima, cioè i soggetti affetti dalla granulomatosa cronica, malattia rara che apparentemente non ha nulla a che vedere con l'arterosclerosi, i ricercatori hanno notato che quando manca questo enzima le arterie si dilatano di più e la carotide è meno spessa rispetto ai soggetti sani. Il risultato dello studio, che è stato recentemente confermato da un gruppo di ricercatori dell'agenzia del Dipartimento della Salute degli Stati Uniti, apre la strada per prevenire l'occlusione della carotide e quindi l'ictus, attraverso l'inibizione della Nox2. "Attualmente - conclude Violi - ci sono molecole sperimentate negli animali che hanno dimostrato che inibendo l'enzima si riduce la placca aterosclerotica. Ora bisogna passare allo studio nell'uomo".
(ANSA).
"L'Nox2 - spiega Violi - era noto essere utile per difendersi dalle infezioni. Infatti è presente nei leucociti dove svolge un'azione battericida. Studi recenti hanno però dimostrato che è presente anche nelle arterie. Io mi sono chiesto perché".
Studiando i pazienti con deficit ereditario dell'enzima, cioè i soggetti affetti dalla granulomatosa cronica, malattia rara che apparentemente non ha nulla a che vedere con l'arterosclerosi, i ricercatori hanno notato che quando manca questo enzima le arterie si dilatano di più e la carotide è meno spessa rispetto ai soggetti sani. Il risultato dello studio, che è stato recentemente confermato da un gruppo di ricercatori dell'agenzia del Dipartimento della Salute degli Stati Uniti, apre la strada per prevenire l'occlusione della carotide e quindi l'ictus, attraverso l'inibizione della Nox2. "Attualmente - conclude Violi - ci sono molecole sperimentate negli animali che hanno dimostrato che inibendo l'enzima si riduce la placca aterosclerotica. Ora bisogna passare allo studio nell'uomo".
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