Trapianto renale da vivente a Udine, padre over 80 salva figlia

Boscutti: 'Anzianità non sia un fattore di esclusione a priori'


A più di 80 anni ha donato un rene alla figlia, garantendole un futuro. E' accaduto all'ospedale al Santa Maria della Misericordia di Udine, dove nelle scorse settimane è stato effettuato un trapianto renale da donatore vivente in una coppia padre-figlia del Friuli Venezia Giulia.
    La particolarità di questo trapianto, spiega l'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, è legata all'età del donatore, un uomo ultraottantenne che, stante le condizioni favorevoli, ha potuto donare il proprio organo alla figlia.
    Entrambi i pazienti hanno seguito un decorso clinico post-intervento regolare e la paziente ricevente gode di una funzionalità renale buona e stabile, informa Asufc.
    L'intervento è stato portato a termine dall'equipe della Clinica chirurgica con l'organizzazione della Struttura di Nefrologia e dialisi: "In questo trapianto renale - spiega il direttore della Struttura di Nefrologia, Giuliano Boscutti - quello che colpisce è l'età del paziente donatore: il messaggio che deve passare è che l'anzianità non deve essere vista a priori come un fattore di esclusione. L'invecchiamento dell'organo è molto soggettivo e presenta fattori che, come in questo caso, non impediscono la donazione a un soggetto più giovane. Essere anziano non significa in alcun modo non poter donare".
    "A oggi - spiega Patrizia Tulissi, della Struttura di Nefrologia - sono stati effettuati 6 trapianti da vivente da inizio anno su 46 trapianti di rene totali; 33 dalla ripresa di questa attività nel 2020. La volontà è di incrementare questa attività che si stima possa comprendere circa il 20% dei trapianti renali di Asufc ormai stabilizzati a circa 60 all'anno".
   

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