A rischio eradicazione polio, scarseggia il vaccino
Due aziende produrranno metà dosi richieste per quest'anno
(ANSA) - ROMA, 12 GEN - La lotta per eradicare la polio dal
mondo rischia di incepparsi per la mancanza di vaccini. La
campagna internazionale iniziata nel 1988 dall'Organizzazione
mondiale della sanità, con Cdc, Unicef, Rotary International e
Bill and Melinda Gates Foundation, contava di ricevere 110
milioni di dosi di vaccino iniettabile per quest'anno, ma le due
aziende produttrici hanno detto che potranno darne solo la metà,
come segnala il quotidiano The Independent.
"Le nostre proiezioni attuali ci dicono che non avremo le quantità necessarie di vaccino fino al 2018", spiega Shanelle Hall, dell'Unicef. "Più di 100 paesi fanno affidamento su queste dosi, e senza molti bambini rimarranno senza protezione e potranno esserci nuove epidemie", continua. Le difficoltà nascono dal fatto che dallo scorso aprile si è deciso di cambiare la formula del vaccino Sabin orale (opv) usato nella campagna, con tre ceppi (1, 2 e 3) del virus indebolito, e farne uno nuovo solo con i ceppi 1 e 3. Il ceppo 2 non è stato più rilevato dal 1999 e inoltre ha maggiori probabilità di mutare e causare nuovi focolai. Per proteggere i bambini da un'eventuale ricomparsa del ceppo 2 si è deciso di dare, in tutti i paesi che usano ancora il vaccino orale, una dose dell'altro tipo di vaccino, quello iniettabile o ipv (usato nei paesi industrializzati), che contiene tutti e tre i ceppi del virus ucciso. Il problema è che il vaccino iniettabile ipv scarseggia e ''i bambini che vivono in un paese che non ha accesso a quello ipv, rischiano di non avere immunità contro il ceppo 2'', rileva Stephen Cochi, pediatra dei Cdc. Dallo scorso aprile sono diminuiti i rifornimenti di vaccino ipv, e 29 paesi non sono riusciti a introdurlo. Per fronteggiare la situazione, le istituzioni della campagna hanno deciso di dare il vaccino ipv ai tre paesi dove ancora c'è il virus polio (Nigeria, Afghanistan e Pakistan), mentre i paesi in fondo alla lista non lo riceveranno finché che la situazione non migliorerà.
"Le nostre proiezioni attuali ci dicono che non avremo le quantità necessarie di vaccino fino al 2018", spiega Shanelle Hall, dell'Unicef. "Più di 100 paesi fanno affidamento su queste dosi, e senza molti bambini rimarranno senza protezione e potranno esserci nuove epidemie", continua. Le difficoltà nascono dal fatto che dallo scorso aprile si è deciso di cambiare la formula del vaccino Sabin orale (opv) usato nella campagna, con tre ceppi (1, 2 e 3) del virus indebolito, e farne uno nuovo solo con i ceppi 1 e 3. Il ceppo 2 non è stato più rilevato dal 1999 e inoltre ha maggiori probabilità di mutare e causare nuovi focolai. Per proteggere i bambini da un'eventuale ricomparsa del ceppo 2 si è deciso di dare, in tutti i paesi che usano ancora il vaccino orale, una dose dell'altro tipo di vaccino, quello iniettabile o ipv (usato nei paesi industrializzati), che contiene tutti e tre i ceppi del virus ucciso. Il problema è che il vaccino iniettabile ipv scarseggia e ''i bambini che vivono in un paese che non ha accesso a quello ipv, rischiano di non avere immunità contro il ceppo 2'', rileva Stephen Cochi, pediatra dei Cdc. Dallo scorso aprile sono diminuiti i rifornimenti di vaccino ipv, e 29 paesi non sono riusciti a introdurlo. Per fronteggiare la situazione, le istituzioni della campagna hanno deciso di dare il vaccino ipv ai tre paesi dove ancora c'è il virus polio (Nigeria, Afghanistan e Pakistan), mentre i paesi in fondo alla lista non lo riceveranno finché che la situazione non migliorerà.
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