Con l'arrivo dell'estate e l'aumento
delle temperature, il mal di testa, e in particolare
l'emicrania, tende a colpire più frequentemente. Questo
fenomeno, noto anche come "cefalea da caldo", è legato a una
combinazione di fattori come la disidratazione e la prolungata
esposizione al sole. A spiegarlo è Cinzia Aurilia, neurologa
dell'Area Cefalee dell'Irccs San Raffaele di Roma, che aggiunge:
"Riconoscere i propri segnali di allarme, evitare gli eccessi e
adottare uno stile di vita regolare sono strategie utili".
Il corpo, quando non correttamente idratato, reagisce con
segnali di allarme come affaticamento e mal di testa. A
peggiorare la situazione, spesso, contribuiscono anche il troppo
sole, le bevande alcoliche e il poco sonno, elementi tipici
delle vacanze. Per prevenire questi episodi "la prima regola è
idratarsi correttamente con acqua anche in assenza dello stimolo
della sete. Meglio evitare bibite troppo zuccherate o con
alcol", aggiunge Aurilia.
Fondamentale anche proteggere la testa e gli occhi con
cappelli leggeri e occhiali da sole, e restare all'ombra nelle
ore più calde. Favorire il riposo e mantenere un ritmo
sonno-veglia regolare può aiutare a ridurre gli attacchi di
emicrania.
L'alimentazione gioca un ruolo importante: sì a frutta e
verdura, ricche di sali minerali mente è meglio "limitare i
pasti troppo pesanti, gli insaccati e i formaggi stagionati,
noti per essere potenziali trigger in soggetti emicranici".
Per chi già soffre di emicrania cronica o ricorrente, è utile
portare con sé i farmaci abituali e usarli ai primi segnali. In
alcuni casi, su indicazione del medico, può essere indicata una
terapia di prevenzione continuativa. "Grazie ai nuovi
trattamenti preventivi - conclude l'esperta - molti pazienti
possono oggi tornare a pianificare vacanze, impegni sociali e
viaggi che fino a pochi anni fa erano quasi impensabili. Il
controllo più efficace della malattia permette loro di vivere
un'estate più libera e serena".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA