Bianca Balti: 'Senza le pillole salvavita non lavoro'

Sfogo sui social per la difficoltà a reperire le medicine


"Sono una paziente oncologica. I farmaci che sto aspettando non sono facoltativi, mi salvano la vita. Ho una carriera, una vita e delle responsabilità". Lo scrive Bianca Balti sul suo profilo Instagram, attaccando le case farmaceutiche americane per la difficoltà di reperire i medicinali che producono i farmaci per la cura del tumore ovarico che la ha colpita.

Bianca Balti vive da diversi anni a Los Angeles con le figlie Matilde e Mia, dopo aver lasciato Lodi, la città in cui è nata il 19 marzo 1984. Nel post con il quale ha denunciato la difficoltà di reperire i farmaci salvavita, la modella ha taggato Healthy California e Cvs Pharmacy, le aziende farmaceutiche e di servizi sanitari che invita a rispondere con maggior rapidità alle richieste dei pazienti.

    "Di solito non lo faccio, ma ho esaurito la pazienza e il tempo - dice la modella, che ha anche taggato le aziende produttrici -. Ho bisogno che vi diate una mossa". "Ho passato ore al telefono e nessuno si assume la responsabilità - spiega ancora -. Nessuno se ne occupa. State fallendo proprio quando c'è più bisogno di voi. Ed è inaccettabile". "Devo viaggiare per lavoro - si sfoga -, ma non posso farlo in sicurezza senza le pillole che mi state negando".


    La modella aveva annunciato lo scorso settembre di essere malata, ma nell'ultimo periodo, dopo essere stata operata e aver completato il ciclo di cure chemioterapiche, aveva fatto sapere che il tumore era in remissione, festeggiando anche pochi giorni fa per la ricrescita dei capelli. 

Bianca Balti vive da diversi anni a Los Angeles con le figlie Matilde e Mia, dopo aver lasciato Lodi, la città in cui è nata il 19 marzo 1984. Nel post con il quale ha denunciato la difficoltà di reperire i farmaci salvavita, la modella ha taggato Healthy California e Cvs Pharmacy, le aziende farmaceutiche e di servizi sanitari che invita a rispondere con maggior rapidità alle richieste dei pazienti. 

La Lega: Balti ci ricorda che l'accesso rapido ai farmaci è un diritto

"La storia di Bianca Balti è quella di tantissimi pazienti che hanno bisogno di terapie per le quali non esistono valide alternative. La rapidità o meno con cui viene garantito un farmaco può fare la differenza tra la vita e la morte. Nessun paziente può essere sacrificato". Per questo "abbiamo depositato una proposta di legge sul 'fast track', per studiare un nuovo strumento che possa favorire l'accesso precoce ai medicinali", dichiara la deputata della Lega e capogruppo in Commissione Affari Sociali Simona Loizzo, presidente dell'Intergruppo Parlamentare sulle nuove frontiere terapeutiche nei tumori della mammella.

"Abbiamo letto lo sfogo che la modella Bianca Balti ha affidato ai suoi social, denunciando la mancanza di farmaci salvavita. Parole che condividiamo" e "riteniamo di assoluto buonsenso. Noi - prosegue Loizzo riferendosi alla situazione italiana - ci siamo sempre interessati a questo problema che purtroppo persiste ancora, nonostante le interrogazioni che abbiamo rivolto al ministero della Salute, per esempio l'ultima sulla triplice combinazione di farmaci che non erano garantiti dal servizio sanitario nazionale".

Grazie alle battaglie e agli interventi portate avanti in questi anni, aggiunge la deputata, "molte cose sono cambiate e possiamo dire che qualche passo in avanti è stato fatto. Penso al fatto che il farmaco 'Enhertu' è diventato finalmente prescrivibile per il trattamento del tumore al seno, così come anche il 'Trodelvy' sia oggi rimborsabile, superando limitazioni che impedivano ad alcune pazienti di accedere a questo specifico trattamento".

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