In Sicilia scatta l'obbligo di
assumere medici non obiettori di coscienza nelle strutture
ospedaliere pubbliche, garantendo così la piena attuazione della
legge 194 del 1978, che tutela il diritto delle donne
all'interruzione volontaria di gravidanza. Lo prevede una norma
approvata nel pomeriggio dall'Assemblea regionale siciliana,
nell'ambito di una disegno di legge in materia di sanità,
passato in aula col voto segreto.
"Una battaglia di civiltà che ho portato avanti con
determinazione, insieme a tutto il gruppo del Pd. Oggi siamo più
vicini a un traguardo storico per la sanità siciliana - dice il
deputato regionale Dem Dario Safina - Il nostro obiettivo è che
il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza sia
reale, non solo teorico. Troppe siciliane si sono scontrate
finora con un muro fatto di carenze organizzative e di un
altissimo numero di obiettori, che in Sicilia supera l'85% tra i
ginecologi. Con questa norma, poniamo le basi per un sistema
sanitario più equo, efficiente e rispettoso dei diritti di
tutte".
Il testo approvato in aula prevede procedure concorsuali
dedicate esclusivamente a medici non obiettori e l'obbligo per
le aziende sanitarie di provvedere tempestivamente alla loro
sostituzione qualora dovessero cambiare idea, garantendo così la
continuità del servizio e il pieno rispetto del diritto delle
donne all'interruzione volontaria di gravidanza.
"È una misura di responsabilità - spiega Safina - che
assicura stabilità nei reparti e tutela concreta per le
pazienti. Nessuno sarà discriminato, ma le strutture sanitarie
non potranno più permettersi vuoti di organico in un settore
così delicato".
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