«Il sangue non si versa ma si
dona». Nel giorno della commemorazione della strage di Capaci,
la Regione lancia una iniziativa da un titolo emblematico. Dal
sangue versato dai giudici siciliani al sangue che restituisce
vita. Così, con un decreto del presidente della Regione, Renato
Schifani, firmato mercoledì scorso, il 23 maggio, il 19 luglio e
il 21 settembre, in ricordo dell'uccisione dei giudici Giovanni
Falcone, Paolo Borsellino e Rosario Livatino, tutte le aziende
sanitarie e ospedaliere e le associazioni che si occupano di
donazione, aderiscono alle Giornate regionali per la donazione
del sangue e del plasma.
«Con questa iniziativa il nostro governo ha voluto istituire
tre giornate di solidarietà - spiega Maria Luisa Ventura,
direttore del Centro regionale sangue -. Un monito per la nostra
terra, un input etico e morale. Associando così la
commemorazione dei nostri eroi con un messaggio educativo e
altruistico».
Un messaggio rivolto a tutti i siciliani ma in particolar
modo voluto per scuotere le coscienze dei più giovani, partendo
da un dato inconfutabile. «C'è una diminuzione di donatori tra i
18 e i 25 anni - spiega la dirigente - sia per un calo
demografico ma anche perché i ragazzi sono spesso intrappolati
in stili di vita non compatibili con la donazione, con uso di
droghe o alcol». E partendo da questa carenza l'iniziativa
diventa anche un messaggio educativo per far sì che i giovani
reagiscano. «Sono spesso chiusi nel loro micromondo - aggiunge
la Ventura - e invece devono sapere che c'è gente che aspetta
solo un nostro gesto per vivere. Il sangue è vita e salva la
vita. In questo caso può servire anche a salvare le menti dei
giovani da abitudini sbagliate ed idee deviate».
Il sangue, oltre a salvare vite umane in emergenze di sale
operatorie, è vita proprio per i malati talassemici ed
emoglobinopatici che li porta ad avere bisogno di trasfusioni,
due volte al mese per una media di due unità ciascuno. «In
Sicilia - puntualizza la dirigente del Centro - il 23% del
sangue è destinato a questi pazienti». Il periodo più critico
per la necessità di sangue e plasma è quello estivo con un calo
fisiologico dei donatori. Anche se lo scorso anno è andata bene.
Nonostante l'attività delle sale operatorie non sia stata
rallentata nella corsa per l'azzeramento delle liste d'attesa,
sono state raccolte in Sicilia 209 mila unità di emazie.
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