Malattie respiratorie, 1 su 20 è malato senza saperlo

Risultati su 500 test di screening: per 0,4% necessario ricovero


Le malattie respiratorie sono sottovalutate e più diffuse di quanto si pensi: è il segnale che arriva dalla campagna 'PerCORSA di salute', nell'ambito della quale, nei mesi scorsi, sono sottoposti a spirometria di screening circa 500 persone. Il 28% di quanti si è sottoposto al test, nonostante fosse sicuro della sua piena salute, è stato avviato a un approfondimento in ospedale; il 5,4% ha ricevuto una nuova diagnosi mentre nello 0,4% è stata riscontrata una situazione critica che ha richiesto il ricovero.

 La campagna 'PerCORSA di salute' è stata promossa dall'Associazione Respiriamo Insieme che oggi ha annunciato il lancio dell'edizione 2025 dell'iniziativa.

  "I risultati di quest'anno hanno confermato la grande utilità dello screening respiratorio per la diagnosi precoce e la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi connessi alle patologie respiratorie croniche, ancora poco conosciute e in parte sommerse", commenta Simona Barbaglia, presidente dell'Associazione Nazionale Respiriamo Insieme.

 "Le malattie respiratorie croniche come asma e Bpco sono caratterizzate da un'infiammazione delle vie aeree, e determinano ostruzione del flusso d'aria e deficit della funzionalità polmonare", spiega Stefano Centanni, delegato della Società Italiana di Pneumologia. "L'effetto sul respiro e sulla capacità di esercizio fisico può impattare, anche in modo rilevante, sulla qualità di vita".

 Negli ultimi anni queste patologie stanno godendo di importanti progressi terapeutici. Per l'asma, per esempio, stiamo andando verso "trattamenti in grado di mutare il decorso della malattia, un traguardo che per l'asma non era mai stato possibile raggiungere prima", afferma Giorgio Walter Canonica, responsabile del Centro Medicina Personalizzata Asma e Allergologia di Humanitas. "Il nuovo scenario è solo all'inizio, perché sono allo studio e in sperimentazione molte nuove terapie biologiche che ci auguriamo possano" assicurare "ai pazienti un futuro migliore".
   

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