Nel post pandemia aumentate dipendenze da farmaci e smart drugs

Sitd, crescita fenomeni preoccupa soprattutto tra i giovani


Un aumento, negli ultimi 5 anni, del 4,2% dell'impiego di antidepressivi in Italia; circa il 15-20% della popolazione adulta che ha fatto uso di ansiolitici nel corso della propria vita; 1 ragazzo su 100 che riceve nel corso della vita almeno una prescrizione di farmaci antidepressivi, antipsicotici o gabaergici. E, sempre nell'ambito della fasce giovanili, circa 440mila studenti che hanno assunto almeno un tipo di psicofarmaco senza prescrizione nel corso della vita, in particolare ansiolitici, facendo inoltre registrare un elevato consumo di tabacco e di alcol. Questi dati fanno da sfondo al Congresso nazionale della Sitd (Società italiana tossicodipendenze) in programma il 15 e 16 novembre a Milano, che parla di "crescita preoccupante" per le tossicodipendenze e le smart drugs.
    "Per questo motivo - spiega Augusto Consoli, presidente Sitd - abbiamo voluto dedicare parte del nostro Congresso sia all'uso corretto e utile sia all'abuso di psicofarmaci e antidolorifici, tenendo conto che entrambi questi impieghi hanno assunto in Italia dimensioni rilevanti e crescenti, specialmente tra i più giovani". Questo fenomeno, sottolinea Consoli, "si collega all'aumento dei casi e delle diagnosi di disturbo dell'umore e di disturbo d'ansia o al controllo del dolore, ma anche a fattori come la forte disponibilità di tali sostanze che sostiene comportamenti di auto-prescrizione. In questo ambito si colloca il rischio di 'misure' di importanti principi attivi come i fentanili e altri antidolorifici oppiacei che sono farmaci di grande utilità nel controllo del dolore ma che, se assunti in modo improprio e al difuori del monitoraggio sanitario, possono creare situazioni di criticità per la salute.
    Per comprendere e intervenire su questi fenomeni e indirizzare la popolazione verso percorsi di salute - continua il presidente Sitd - è necessario adottare un approccio organico che includa misure di prevenzione, sensibilizzazione ed educazione sanitaria e di accesso a cure adeguate ed efficaci". In Italia 960.000 giovani tra 15 e 19 anni, pari al 39% della popolazione di questa fascia di età, hanno assunto una sostanza psicoattiva illegale nel corso della vita come circa 680.000 studenti nel corso dell'ultimo anno. Si rilevano inoltre importanti associazioni tra il consumo di sostanze e comportamenti problematici come il gioco d'azzardo e l'uso eccessivo di tecnologie digitali. Emerge infine il consumo delle cosiddette smart drugs (droghe di origine naturale e sintetica a basso costo). "Nel nostro Congresso Nazionale - conclude Consoli - abbiamo invitato i massimi esperti del settore provenienti da diverse parti l'Italia anche per presentare nuove metodologie e strumenti di cura per le problematiche di dipendenza delle diverse sostanze legali e illegali che oggi si avvantaggiano di strumenti di particolare efficacia come nuove formulazioni farmacologiche, la neuromodulazione non invasiva e ulteriori strumenti terapeutici e riabilitativi".
   

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