Eugin, prevenzione primo alleato fertilità in pazienti diabetici

Colpiti 537 milioni nel mondo e 4 in Italia, tendenza in aumento


"La prima cosa da fare quando ci si trova di fronte a pazienti diabetici in età fertile è parlare di prevenzione come alleato principale della fertilità. Diagnosi precoce, terapia idonea e stili di vita in grado di contrastare gli effetti della malattia possono ridurre considerevolmente il rischio di infertilità". Ad affermarlo è Mario Mignini Renzini, referente medico per gli aspetti clinici dei centri Eugin in Italia, in vista dell'avvicinamento alla Giornata mondiale del diabete che ricorre il 14 novembre. La patologia colpisce circa 537 milioni di adulti tra 20 e 79 anni nel mondo, il 6,1% della popolazione mondiale: nei prossimi 30 anni saranno 1,3 miliardi.
    In Italia nel 2022 erano stimati 3,9 milioni di persone con il diabete tipo 2.
    Tra le diverse problematiche che i malati di diabete si possono trovare ad affrontare rientra anche l'infertilità. Per le donne può portare a disfunzioni ovulatorie, ritardare la prima mestruazione e anticipare la menopausa, mentre l'ovaio policistico (Pcos) può favorire l'insorgenza del diabete tipo 2 prima dei 40 anni e portare a difficoltà di concepimento. Gli uomini possono presentare una minore motilità degli spermatozoi, una percentuale più alta di difetti apoptotici dello sperma, avere disturbi di eiaculazione o disfunzione erettile, che in soggetti con diabete non ben controllato potrebbero portare difficoltà nel concepimento.
    "Ottenere una gravidanza e diventare genitori non è una possibilità preclusa a uomini e donne affetti da diabete", spiega Mignini Renzini, professore di Ginecologia e ostetricia alla Bicocca di Milano. In permanenza di problemi di concepimento nonostante prevenzione e accorgimenti precoci, "lo specialista di medicina della riproduzione potrà suggerire l'accesso a un percorso di procreazione medicalmente assistita (Pma)", che non comporta particolari controindicazioni. Prima dell'inizio del trattamento i medici si accerteranno che le condizioni di salute dei pazienti siano idonee per procedere la Pma, le cui controindicazioni per diabetici non sussistono neanche per quanto riguarda la terapia farmacologica, poiché i farmaci impiegati per la stimolazione ovarica della donna non alterano i livelli di glucosio nel sangue.
   

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