La nuova generazione di chef stellati per la ricerca Airc

A Verona l'iniziativa per sostenere il progetto tumori infantili


Ogni anno in Italia si stima che circa 1.400 bambini e ragazzi con meno di 14 anni siano colpiti dal cancro, mentre tra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni i casi sono circa 700. Grazie al lavoro di medici e ricercatori, oggi la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi raggiunge quasi l'85%. Ma molto resta ancora da fare. In questo momento Airc sta sostenendo, con un investimento complessivo di circa 8,5 milioni di euro, ben 77 progetti di ricerca e borse di studio sui tumori infantili con l'obiettivo di arrivare a curare tutti i piccoli pazienti, anche quelli colpiti dai tumori più rari, grazie allo sviluppo di terapie specifiche sempre più precise, efficaci e meno tossiche.
    Ecco allora un'alleanza strategica e motivata che muove da Verona e abbraccia l'Italia tutta: tutti insieme per una sera gli chef stellati, il 5 stelle lusso del Gruppo Duetorrihotels - il Due Torri Hotel - con il suo staff, i piccoli produttori di Coldiretti, cinque ottime cantine del Veronese, tante aziende e imprese del territorio che gratuitamente donano i loro prodotti più pregiati per dare forza alla ricerca scientifica.
    Francesco Sodano (1988, Ristorante Famiglia Rana), Matteo Rizzo (1985, Il Desco), Giacomo Sacchetto (1985, Iris Ristorante a Palazzo Soave), Salvatore Garofalo (1994, Bistrot al 2 - Hotel Due Torri) sono alcuni degli chef under 40 più interessanti della loro generazione, impegnati personalmente nel portare avanti un'idea di cucina sana ed equilibrata. Il 25 novembre a Verona affiancano Fondazione Airc per la ricerca sul cancro nella cena "Natale nel piatto, Natale nel Cuore" per contribuire a fare crescere la consapevolezza che un'alimentazione ricca e di qualità e un corretto stile di vita sono alleati irrinunciabili nella prevenzione al cancro e per contribuire, insieme ai 190 commensali della serata, alla raccolta fondi da destinare ai progetti di ricerca di Airc sui tumori infantili. Lo fanno per Airc ma anche per il futuro dei loro figli.
    Questi chef hanno meno di 40 anni e dopo avere collezionato le Stelle di mezzo mondo sono tornati sulla Terra. Reduci da esperienze in cucine internazionali hanno scelto di ritornare a investire il proprio talento in Italia, con una visione incentrata su un concetto di sostenibilità effettiva, partendo dal territorio, dai piccoli produttori e dalle materie prime locali, spesso biologiche o in molti casi coltivate direttamente nell'orto del ristorante. Il nostro lavoro - dicono - è allo stesso tempo semplice e complesso, ma sempre meraviglioso e va salvaguardato, oggi mangiare non è più riempire la pancia ma più che mai un'esperienza di conoscenza, una scelta di benessere, un investimento sulla propria salute e su quella del pianeta.
    "Vivere il presente pensando al futuro è il sentimento che ci accompagna anche in cucina. - riassume per tutti Sacchetto - Salvaguardare al massimo i prodotti e i produttori e impegnarsi nel riutilizzo degli scarti, è un gesto di rispetto per la vita e per il nostro pianeta".
   

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