Nuovo ambulatorio dislipidemia all'ospedale di Senigallia

Per assistere il medico di medicina generale e gli specialisti


Un nuovo servizio, unico nel suo genere, dedicato alla prevenzione primaria e secondaria delle patologie cardiovascolari (infarto, ictus, vasculopatia periferica ecc): è stato attivato presso l'Ospedale "Principe di Piemonte" di Senigallia l'ambulatorio "Dislipidemia/ipertensione arteriosa" gestito dalla UOC di Medicina Interna. L'obiettivo di questa nuova attività è quello di assistere il medico di medicina generale e gli specialisti nel trattamento dei fattori di rischio, quali dislipidemia e ipertensione arteriosa, soprattutto in casi complessi, come quelli con comorbidità, in politrattamento farmacologico, che non riescono a raggiungere facilmente i target terapeutici, che tollerano poco gli interventi di prima linea o che hanno un rischio cardiovascolare particolarmente elevato (affetti da diabete o con anamnesi di precedenti eventi cardio o cerebro vascolari).
    La Medicina Interna di Senigallia è Centro accreditato dal Servizio Farmaceutico Regionale alla prescrizione di farmaci innovativi per il trattamento della dislipidemia come acido bempedoico, inclisiran, alirocumab e evolocumab; farmaci prescrivibili su compilazione di piano terapeutico.Gli appuntamenti sono programmabili tramite CUP e, nei casi in cui si renda necessario, direttamente al momento della visita, quale modalità di presa in carico. Per la prenotazione tramite CUP o direttamente allo sportello del front-office è necessario essere provvisti di impegnativa del medico curante con scritta la dicitura "visita di medicina interna-dislipidemia/ipertensione".
    "La Regione Marche sta investendo nella prevenzione, importante per garantire il diritto alla salute dei cittadini - dichiara il Vice Presidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini - grazie agli screening, alle visite e alle vaccinazioni, è possibile identificare precocemente le malattie, migliorandone il decorso e le possibilità di recupero, riducendo i costi sanitari"
   

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