Come cambio orologio biologico in salute e malattia

Esperti a confronto su come "rimettere le lancette a posto"


Il corpo umano ha un orologio interno e il suo movimento cambia a seconda della condizione di salute o di malattia: alle più recenti scoperte sui ritmi biologici, in particolare sui ritmi circadiani, fondamentali per la regolazione di numerosi processi fisiologici, è dedicato un workshop internazionale in programma venerdì prossimo a partire dalle 9, nell'aula magna della Scuola Superiore Sant'Anna, a Pisa. La giornata di studio è organizzata dal centro interdisciplinare health science della Sant'Anna e dal laboratorio di biologia della Normale e riunisce esperti provenienti da Università di Cambridge, Karolinska Institute di Stoccolma e Imperial College di Londra, oltre che da numerose istituzioni universitarie italiane.
    "I ritmi circadiani sono cicli di 24 ore - spiega la ricercatrice della Sant'Anna Paola Tognini - che influenzano una vasta gamma di funzioni essenziali per il mantenimento della salute umana coordinando il metabolismo, le funzioni cerebrali, la regolazione cardiovascolare e la risposta immunitaria.
    Alterazioni di questi cicli possono portare a condizioni di salute gravi, tra cui disturbi metabolici, neuropsichiatrici, cardiovascolari e tumori". Secondo Michele Emdin, coordinatore del centro health science della Sant'Anna, "i relatori discuteranno anche del ruolo dei ritmi circadiani nella funzione cerebrale e nella salute cognitiva, con un'attenzione particolare ai disturbi del neurosviluppo, oltre che la funzione cardiovascolare e il rischio aumentato di malattie cardiache legato a interferenze dei ritmi giornalieri e infradiani.
    Infine, Tommaso Pizzorusso, docente della Normale, ricorda che "la giornata di studio esaminerà anche i legami con le scoperte cliniche, evidenziando come le ricerche di base possano tradursi in interventi terapeutici per i disturbi legati ai ritmi circadiani: lo stile di vita, in particolare l'alimentazione e i modelli di sonno, gioca un ruolo cruciale nel mantenimento dell'integrità dei ritmi biologici". 
   

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