>>>ANSA/ Sos Regioni su virus sinciziale, il farmaco non basta

Lettera ad Aifa e Ministero.Ipotesi modifica calendario vaccini


Aifa e ministero della Salute sono al lavoro per rendere disponibile in fascia A, a carico del Servizio sanitario nazionale, il farmaco preventivo per le infezioni respiratorie da virus sinciziale ma le Regioni incalzano: bisogna fare presto, perché ormai la fase epidemica è dietro l'angolo e allo stato attuale non ci sono dosi per tutti, col rischio di creare ancora una volta uno scenario di "grave sperequazione" sul territorio nazionale, con regioni che hanno disponibilità del farmaco per una campagna universale e regioni che non riescono a proteggere neanche i pazienti fragili".
    L'allarme sulla disponibilità dell'anticorpo monoclonale Nirsevimab-Beyfortus arriva da una lettera inviata il 30 settembre, ma resa pubblica oggi, al ministro della Salute, Orazio Schillaci, e all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) firmata da Raffaele Donini, assessore emiliano-romagnolo, in veste di coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Al momento fra le ipotesi più accreditare ci sarebbe quella di inserire il farmaco nel calendario delle immunizzazioni. Questo permetterebbe a tutti bambini di accedere gratuitamente al prodotto. Ma ormai i tempi stringono e le Regioni chiedono una soluzione veloce.
    Il virus respiratorio sinciziale (Vrs) può portare nei neonati a casi gravi di bronchiolite. Ogni anno nel mondo causa la morte di circa 100mila bambini con meno di 5 anni. Una svolta è rappresentata dall'anticorpo monoclonale che ha dimostrato di poter prevenire il 90% delle ospedalizzazioni e che il ministero ha annunciato di voler rendere disponibile gratuitamente in tutte le Regioni per il trattamento dei neonati. Novità arrivata dopo una precedente circolare - che ha sollevato una bufera - che allertava le Regioni in piano di rientro (Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia), in sostanza il Sud, sull'opportunità di garantirsi in autonomia la somministrazione del farmaco.
    Ad oggi però le Regioni tornano a incalzare Aifa e ministero, soprattutto considerando che la fase epidemica - ottobre-marzo - si sta praticamente aprendo. Donini segnala che "ad oggi, molte delle gare regionali effettuate per l'acquisto del Nirvesimab sono andate deserte perché la ditta dichiara l'indisponibilità del farmaco per la copertura universale" e questo va a determinare "uno scenario di grave sperequazione sul territorio nazionale". Davanti a queste "urgenze" le Regioni chiedono di "valutare l'attivazione di una negoziazione accelerata da parte dell'Aifa per l'inserimento del farmaco in Fascia A rendendolo quindi accessibile a tutte le Regioni". E se questo non fosse possibile, chiedono di prevedere la possibilità di attribuire la "rimborsabilità ai farmaci di fascia C acquistati dagli enti del Ssn per esigenze di salute pubblica".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su www.ansa.it