Psicologi, 'bene decreto anti-violenze ma da solo non basta'

Iacob: "Servono anche misure di prevenzione"


"L'introduzione del decreto legge anti-violenze è una risposta positiva e immediata all'emergenza delle aggressioni subite dai professionisti sanitari. Tuttavia, bisogna sviluppare ulteriori strategie preventive, che coinvolgano sia i professionisti, sia la popolazione in generale". Lo ha detto il segretario generale nazionale del sindacato degli psicologi Aupi, Ivan Iacob, commentando le decisioni del Governo.
    "È necessario fornire strumenti per la de-escalation e strategie per prevenire l'esacerbarsi dei conflitti - ha proseguito -: è fondamentale restituire alla popolazione il valore di una sanità pubblica composta da professionisti formati".
    Iacob ha anche suggerito di guardare all'esperienza degli Stati Uniti, dove da oltre dieci anni si interviene sulle violenze contro il personale sanitario. "Un fenomeno inaccettabile - ha denunciato -, che tocca da vicino anche gli psicologi, i quali si trovano sempre più spesso in situazioni estreme, complici anche i nuovi compiti assegnati ai consultori dalla legge Cartabia, che trasforma il contesto sanitario in un ambiente giuridico".
    Oltre a misure legislative, il segretario generale dell'Aupi ha evidenziato la necessità di riorganizzare il lavoro nei reparti d'emergenza e pronto soccorso, incentivando la presenza di psicologi in queste strutture. "Queste, insieme ad altre, sono le scelte che dovranno essere prese per attuare una vera strategia di tutela per i professionisti della salute," ha ribadito.
    In conclusione, Iacob ha espresso la disponibilità del sindacato a collaborare con lo Stato, le Regioni e le Aziende sanitarie per migliorare il rapporto tra cittadini e professionisti sanitari, senza dimenticare la necessità di potenziare gli organici.
   

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