Luce tra i frammenti,un corto narra il percorso del paziente

Promosso da Gilead e dedicato all'innovazione Car-T


Paure, dubbi e difficoltà ma anche la speranza e la luce. Racconta un viaggio dentro queste emozioni il cortometraggio 'Luce tra i frammenti. Il viaggio di Mira, dalla scoperta della malattia alla speranza con Car-T', prodotto dagli studenti del Triennio in Cinema e Animazione di Naba e promosso da Gilead Sciences, con il patrocinio di Ail-Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma e la Lampada di Aladino Ets. Il cortometraggio, presentato a Milano, apre a una nuova narrazione sui tumori ematologici che ha l'obiettivo di diffondere consapevolezza e fiducia nel futuro.
    "Questo emozionante cortometraggio - spiega Carmen Piccolo, Direttore Medico di Gilead Sciences Italia - sottolinea come i progressi della ricerca consentano ai pazienti di guardare al futuro con maggiore speranza. Contribuire alla realizzazione di questo cortometraggio e sensibilizzare l'opinione pubblica sui tumori ematologici è per noi di grande importanza".
    La maestra vetraia, Mira, insieme alla figlia Marta affronta la diagnosi di tumore del sangue e il corto racconta proprio il 'patient journey' di chi si sottopone a Car-T, dalla diagnosi, fino al trattamento e alla remissione. Tutti passaggi in cui ci sono ostacoli, paure, fallimenti, ansia e incertezza sul futuro.
    Ma poi arriva la luce, cioè la svolta, grazie alla terapia innovativa: le Car-T rappresentano il momento in cui si riaccende la speranza.
    "I tumori del sangue oggi sono sempre più curabili grazie alle terapie innovative - spiega Stefania Bramanti, Capo Sezione Terapia Cellulare IRCCS Istituto Clinico Humanitas -, le Car-T rappresentano una vera svolta e hanno cambiato radicalmente il paradigma di cura. Pazienti che fino a poco tempo fa non avevano opzioni terapeutiche oggi hanno una speranza e una possibilità di guarigione".
    'Luce tra i frammenti' vuole dare voce alle persone affette da questi tumori e infondere fiducia nella ricerca e nelle terapie.
    Il corto' utilizza la metafora del vetro per raccontare la fragilità: quando si riceve una diagnosi qualcosa si frantuma dentro, ma la ricerca porta luce e speranza.
   

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