Dormire fino alla tarda mattinata nei
fine settimana per recuperare il sonno perso nei giorni
precedenti potrebbe contribuire a ridurre il rischio di malattie
cardiache ridursi di un quinto.
Lo rivela uno studio pubblicato al Congresso della Società
Europea di Cardiologia in corso a Londra.
"Un sonno compensativo sufficiente è legato a un minor
rischio di malattie cardiache", ha dichiarato il coautore dello
studio Yanjun Song dello State Key Laboratory of Infectious
Disease, Fuwai Hospital, National Centre for Cardiovascular
Disease, a Pechino. "L'associazione diventa ancora più
pronunciata tra gli individui che dormono regolarmente in modo
inadeguato nei giorni feriali".
Gli autori hanno utilizzato i dati relativi a 90.903 soggetti
coinvolti nel progetto UK Biobank e per valutare la relazione
tra il sonno recuperato nel fine settimana e le malattie
cardiache: i dati sul sonno sono stati registrati con smartwatch
o strumenti simili e le persone divise in quattro gruppi
approssimativamente uguali, in base alla quantità di sonno
recuperata durante il week end. Il gruppo 1 ( 22.475 persone)
era quello di coloro che recuperano poco o nulla del sonno perso
durante la settimana; il gruppo 2 (22.901 persone) recuperava al
massimo 0,45 ore; il gruppo 3 (2.692 persone) da 0,45 a 1,28 ore
e il gruppo 4 (22.695 persone) con il massimo numero di ore di
sonno recuperate.
Coloro che hanno dichiarato di dormire meno di 7 ore a notte
(19.816 partecipanti, il 21,8%) sono stati classificati con una
carenza di sonno. I partecipanti sono stati seguiti mediamente
per quasi 14 anni: è emerso che coloro che avevano recuperato
più ore di sonno nel week end presentavano un rischio cuore
ridotto del 19% rispetto a quelli del gruppo 1. Nel sottogruppo
di pazienti con meno di 7 ore di sonno a notte, quelli con il
recupero di sonno maggiore nel week end avevano un rischio cuore
ridotto del 20%.
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