Ospedale Grosseto vede arteria vertebrale in 3D con nuovo metodo

Diagnosi unica in Italia dopo l' esperienza sulle coronarie


Una nuova tecnica diagnostica applicata all'ospedale Misericordia di Grosseto su un paziente che presentava sintomi di tipo confusionale ha permesso di effettuare un esame unico in Italia, ovvero una Oct (Optical coherence tomography) in un'arteria vertebrale. Una tecnica innovativa, spiega l'Asl Toscana Sud est, che ha consentito di ottenere un risultato diagnostico di grande interesse. Si tratta di una modalità che viene adottata di norma per gli esami delle arterie coronariche, ma che è risultata particolarmente efficace anche per l'arteria vertebrale.
    Il caso esaminato, che sarà oggetto anche di pubblicazione scientifica, ha riguardato un 70enne con sintomi simili allo svenimento e allo stato confusionale, già sottoposto ad AngioTac ed Ecocolor Doppler. Il paziente necessitava di un affinamento diagnostico ulteriore. Attraverso questo esame è stato possibile ottenere immagini ad altissima definizione, con un video a tre dimensioni dell'arteria utile a ricercare lesioni derivanti da placche da mettere in correlazione con la sintomatologia clinica.
    "Il caso studiato a Grosseto - commenta Massimo Pieraccini, direttore della Radiologia interventistica dell'ospedale Misericordia - evidenzia l'importanza della ricerca che portiamo avanti nel nostro ospedale e l'approccio multidisciplinare della nostra azione". "Siamo riusciti a portare il dispositivo all'interno dell'arteria vertebrale, superando molte difficoltà", spiega il neuroradiologo interventista Valerio Lunghi che ha eseguito la procedura. "L'implementazione di questa nuova metodica - dichiara Manuele Bartalucci, medico della Neurologia di Grosseto - ci ha permesso di prevenire l'insorgere dell'ictus, il tutto è avvenuto con la sinergia dei colleghi del Pronto soccorso che ci danno la possibilità di effettuare ricoveri brevi. Da inizio anno abbiamo gestito più di 500 percorsi 'Stroke', fibrinolisi e trattamenti endovascolari".
    Altri pazienti da sottoporre a questa nuova modalità interventistica sono già in programma nella lista d'attesa.
   
   

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