Fegato invecchia meno se trapiantato in un giovane
Nuove prospettive per utilizzo organi da donatori 'anziani'
(ANSA) - ROMA, 24 GEN - Il fegato rallenta il processo di
invecchiamento se trapiantato in una persona più giovane del
donatore. E' quanto emerge da uno studio del dell'Università di
Bologna e dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma
pubblicato su Aging Cell che ha identificato, studiando per la
prima volta direttamente sull'uomo, nuovi marcatori di
invecchiamento dell'organo.
Il fegato, sottolineano gli esperti, ha delle enormi
proprietà di rigenerazione, che consentono di eseguire
interventi chirurgici di asportazione fino al 70% dell'organo in
presenza di alcune malattie o di particolari tumori. Non solo:
contrariamente ad altri organi può essere utilizzato, con
successo per il trapianto, indipendentemente dall'età di chi lo
dona.
"Abbiamo analizzato - spiegano Miriam Capri e Claudio
Franceschi del Dipartimento di Medicina Sperimentale Diagnostica
e Specialistica dell'Università di Bologna - biopsie del fegato
provenienti da donatori d'organo di età da 12 a 92 anni,
campioni di sangue da soggetti riceventi pre e post-trapianto,
ed anche biopsie di fegato pre-post-trapianto, provenienti da
persone in cui la differenza di età con il donatore del fegato
era particolarmente marcata". Risultato: sono stati individuati
nuovi marcatori di invecchiamento e l'incremento di alcune
piccole molecole di RNA (microRNAs) attive nella regolazione
dell'espressione dei nostri geni" che dimostrano "come vi siano
alcuni segni molecolari di ringiovanimento indipendentemente
dall'età del donatore".
"Lo studio - conclude Gian Luca Grazi, direttore della Chirurgia
EpatoBilioPancreatica dell'Istituto Tumori Regina Elena -
rappresenta un importante passo in avanti nell'acquisizione di
marcatori molecolari capaci di descrivere i processi di
invecchiamento del fegato. Ma apre anche le porte ad ulteriori
filoni di ricerca nella valutazione dell'invecchiamento
dell'organo".
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