Una dieta 'mima digiuno' combinata a
terapie farmacologiche mirate, potrebbe offrire nuove opzioni di
trattamento per la leucemia linfatica cronica (Llc). Questi in
sintesi i risultati dello studio condotto dai ricercatori
dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (Int) e Istituto di
Oncologia Molecolare di Fondazione Airc (Ifom Ets), pubblicati
sulla rivista 'Cancer Research'. Già in passato i ricercatori
del laboratorio 'Longevità & Cancro', guidato da Valter Longo
all'Ifom, avevano dimostrato che la dieta mima digiuno rende
chemioterapia, immunoterapia e altri trattamenti più efficaci
contro vari tipi di tumori solidi. "In questo nuovo studio -
spiega Longo - ci siamo invece focalizzati sulla ricerca di una
terapia che fosse meno tossica per il trattamento di un tumore
del sangue". La leucemia linfatica cronica (Llc) è il tipo più
diffuso di leucemia nei Paesi occidentali (15-20% di tutti i
casi). "È una malattia complessa - continua Longo - con forme
aggressive e indolenti che richiedono approcci terapeutici
distinti". Mentre le prime devono essere trattate
immediatamente, per le forme indolenti i medici spesso seguono
una strategia di 'watch and wait' che consente di monitorare
l'evoluzione clinica dei pazienti e di iniziare trattamenti
farmacologici solo in caso di peggioramento. "Grazie al lavoro
condotto da Franca Raucci e Claudio Vernieri, i due primi autori
dell'articolo - prosegue Longo - abbiamo osservato, in
esperimenti con topi affetti da leucemia, che la dieta mima
digiuno può neutralizzare in parte i linfociti tumorali. Ciò
sembra avvenire in parte grazie alla riduzione dei livelli di
fattori di crescita, che di per sé pare rallentare la
progressione tumorale". I dati raccolti dovranno essere
confermati in ricerche più ampie, tuttavia "in questo studio
sono stati anche esaminati gli effetti di otto cicli consecutivi
di dieta mima digiuno in due pazienti affetti da Llc - spiega
Vernieri-. Dopo 5-6 anni di approccio watch and wait, per
nessuno dei due è stato necessario iniziare un trattamento
farmacologico". L'integrazione del digiuno ciclico con farmaci
mirati non chemioterapici potrebbe essere la strategia
terapeutica da seguire. "Combinando cicli di dieta mima digiuno
o di digiuno con bortezomib e il rituximab - conclude Raucci -
si ottiene un forte potenziamento dell'effetto contro la
patologia".
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