Al Policlinico di Modena è stato
eseguito il primo trapianto di fegato con tecnica completamente
robotica in Italia. Si è trattato del terzo caso al mondo, dopo
Washington e Lisbona. L'intervento mini-invasivo, durato 10 ore,
è stato svolto lo scorso 20 febbraio dall'equipe del prof.
Fabrizio Di Benedetto, docente Unimore, direttore Chirurgia
Oncologica, Epatobiliopancreatica e Trapianti di fegato del
Policlinico, su un paziente di 66 anni affetto da tumore,
dimesso dall'ospedale dopo soli quattro giorni dall'operazione;
ora sta bene. Sempre al Policlinico nelle settimane successive
ne sono stati eseguiti altri tre, tutti su pazienti con tumore
al fegato o cirrosi epatica, tra i 50 e i 60 anni.
Il primo trapianto totalmente robotico è stato illustrato
nella sede della Regione Emilia-Romagna dall'assessore regionale
alla sanità Raffaele Donini, dal dg dell'Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Modena Claudio Vagnini, il rettore
dell'Università Carlo Adolfo Porro, dal sindaco di Modena, Gian
Carlo Muzzarelli e da Di Benedetto.
"Un risultato straordinario, che conferma l'eccellenza della
rete trapiantologica e della sanità pubblica dell'Emilia-Romagna
- sottolinea Donini - Non è stato un caso isolato, è un
programma che vogliamo portare avanti, investendo nella
tecnologia robotica". Il robot in sala operatoria è guidato
passo passo dalle mani esperte dei chirurghi adeguatamente
formati. Si esegue una piccola incisione di 10 cm attorno
all'ombelico per rimuovere il fegato malato e alloggiare il
nuovo fegato donato.
"Sono grandissimi i vantaggi di questa tecnica - spiega Di
Benedetto - a partire da una degenza molto breve, in media
ridotta di un terzo rispetto ai trapianti classici; inoltre si
ha assenza di dolore post-operatorio. Il paziente si riprende
prima perché il robot si muove in modo più delicato, non si
manipolano mai con le mani gli organi, come fosse un pianista
che suona".
L'obiettivo è di eseguire con tecnica robotica l'8-10% dei
trapianti di fegato annuali: nel 2023 il Centro Trapianti di
Modena con 150 interventi è stato il secondo polo italiano dopo
Torino.
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