Una molecola efficace contro la depressione resistente a farmaci

I dati sul BMJ. In Italia un milione con disturbo "maggiore"


Un farmaco in forma spray nasale ha dimostrato la sua efficacia contro le forme di depressione maggiore resistenti ai farmaci. I dati principali dello studio sono stati recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine (NEJM) e risultati aggiuntivi sono stati presentati al 36esimo European College of Neuropsychopharmacology Congress da Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson.

Lo studio ha valutato 676 adulti di età compresa tra 18 e 74 anni con una forma di depressione resistente. I risultati dello studio ESCAPE-TRD dimostrano come le persone alle quali è stata somministrata esketamina SN, abbiano ottenuto tassi di remissione significativamente più elevati rispetto agli adulti trattati con quetiapina a rilascio prolungato (XR), dimostrando, in questo modo, la superiore efficacia di esketamina SN nel raggiungere la remissione alla 8a settimana di trattamento.

Un numero maggiore di pazienti trattati con esketamina rispetto a quelli trattati con quetiapina, inoltre, è stato libero da ricadute fino alla 32esima settimana dopo aver raggiunto la remissione alla 8a settimana. Circa 40 milioni di persone in Europa soffrono di depressione; nel nostro Paese la prevalenza è del 5%, pari a circa 3 milioni di persone, di cui 1 milione colpito da disturbo depressivo maggiore (MDD). Circa un terzo delle persone che soffrono di MDD, tuttavia, non risponde al trattamento farmacologico ed è considerato affetto da una forma di depressione resistente (TRD), termine con cui si indicano le persone affette da MDD che, nell'ambito dell'episodio depressivo in corso, hanno fatto ricorso a due o più trattamenti antidepressivi senza ottenere un sollievo sintomatico.

"Il trattamento della malattia depressiva necessita di una maggiore integrazione del sistema che si occupa di salute mentale con il coinvolgimento di tutti gli attori scientifici e istituzionali, per 'fare squadra' nell'interesse dei pazienti - afferma Emi Bondi - Presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP) e Direttore del DSM dell'ASST Papa Giovanni XIII Bergamo - Questo diviene ancor più necessario nel contesto attuale caratterizzato da un aumento dei casi di depressione e da una sempre maggiore necessità di un'organizzazione di cura ottimale e dell'ausilio di trattamenti sempre più all'avanguardia soprattutto per le forme più resistenti." "Il disturbo depressivo maggiore ha un forte impatto sulla vita di milioni di pazienti, di coloro che se ne prendono cura e, più in generale, del sistema sanitario. E' importante per noi medici avere a disposizione sempre più strumenti validi per affrontare le varie forme, anche quelle più difficili da trattare, con cui la patologia si presenta" spiega Silvana Galderisi - Presidente della Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI) e Professore Ordinario presso l'Università della Campania Luigi Vanvitelli.

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