La Stimolazione magnetica transcranica (Tms), trattamento utilizzato contro depressione e abuso di droghe, compie quest'anno 10 anni dal suo primo utilizzo in Italia, ma questo trattamento è praticato da oltre 30 anni all'estero per le gravi forme di depressione resistente ai farmaci.
Per le dipendenze, questo dispositivo medico è stato applicato per la prima volta alla dipendenza da cocaina in Italia nel 2013. Luigi Gallimberti, psichiatra e tossicologo, docente all'Università di Padova, utilizzò tra i primi le onde magnetiche non invasive emesse dalla Tms (trattamento che non va confuso con l'elettroshock, che invece delle onde magnetiche utilizza correnti elettriche molto intense). La persona sottoposta a stimolazione magnetica è sveglia e non va incontro ad alcuna sofferenza.
"La nostra esperienza con la Stimolazione Transcranica si è sviluppata attraverso il trattamento e l'osservazione di oltre 2200 pazienti dipendenti da cocaina, con più di 100.000 stimolazioni effettuate in 10 anni. Il principio di funzionamento della Tms è semplice e simile a quello della dinamo di una bicicletta, o della ricarica ad induzione di uno smartphone: l'onda magnetica emessa dalla Tms incontra il tessuto bioelettrico rappresentato dal cervello, inducendolo a generare attività elettrica. L'effetto della terapia sui pazienti, oltre alla riduzione del desiderio di cocaina in assenza di effetti collaterali, è quello di portare significativi miglioramenti dal punto di vista terapeutico, restituendo l'individualità perduta a causa della sostanza, con ad esempio la normalizzazione del sonno, l'aumento del tono dell'umore, l'incremento della socializzazione e molti altri", afferma Gallimberti, che attualmente dirige nella stessa città una struttura ambulatoriale e di ricovero per il trattamento delle dipendenze.
"L'efficacia dello strumento sta aumentando con il passar del tempo perché queste osservazioni ci hanno permesso, modificando la frequenza delle onde magnetiche e differenziando le aree cerebrali di applicazione, di spalancare ai nostri occhi un mondo nuovo e prima sconosciuto, infinitamente complesso e quasi tutto ancora da esplorare", conclude l'esperto.
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