(ANSA) - ROMA, 28 GIU - Un progetto innovativo, nato durante
la pandemia, che ha consentito finora di incrementare il
supporto per molti malati oncologici, ma necessita di nuovi
interventi economici nell'immediato per proseguire. Si chiama
"Zero 48" ed è stato messo in piedi all'Icot di Latina circa due
anni fa dal professor Iacopo Carbone, direttore del reparto di
Diagnostica avanzata per immagini dell'Istituto pontino. Si
tratta di una strategia organizzativa che ha permesso di
incrementare il monitoraggio, attraverso le Tac e in prospettiva
anche le risonanze magnetiche, nei confronti dei pazienti
affetti da neoplasie per i quali lo screening è di importanza
vitale, perché consente di verificare l'andamento della malattia
e di valutare l'efficacia delle tarapie.
"L'idea mi è venuta durante la pandemia, quando ai malati
oncologici era di fatto impedito l'accesso agli ospedali e,
senza esami diagnostici era impossibile valutare
radiologicamente lo stato della malattia", spiega Carbone. Da un
esame delle esigenze dei reparti oncologici del territorio, è
emerso che era necessario garantire nella zona un centinaio di
Tac al mese. Così all'Icot, con il pieno sostegno della
proprietà, si è deciso di dedicare un giorno della settimana ai
pazienti con neoplasie, il venerdì, spostando tutti gli altri
nei restanti giorni. "Siamo partiti il primo venerdì di giugno
del 2021 e stiamo tuttora andando avanti - fa sapere il primario
-. All'inizio garantivamo 25 Tac a settimana, ora siamo arrivati
a 45, riuscendo a rivalutare i singoli pazienti con nuovi esami
diagnostici nell'arco di 4-6 mesi". Ai malati, spesso costretti
a rivolgersi a più strutture per trovare disponibilità e ad
affidarsi ai privati a pagamento, questo tipo di organizzazione
semplifica notevolmente la vita.
"Zero 48", dal codice di esenzione che hanno i pazienti
oncologici, rischia però di doversi fermare a breve se non
arriveranno i fondi necessari. "Il budget regionale che viene
dato alla nostra radiologia in quanto ospedale privato
accreditato si è esaurito all'inizio di ottobre del 2022 e alla
fine dell'anno lo abbiamo sforato di 400 mila euro e quest'anno
succederà lo stesso - sottolinea Carbone -. L'anno scorso è
intervenuta la proprietà a ripianare il passivo, ma questa
volta, se la Asl non troverà i soldi, da agosto saremo costretti
a ridurre in modo sostanziale il numero degli esami". L'azienda
sanitaria sembra non abbia le risorse necessarie, ma Carbone è
alla ricerca di finanziatori privati e intende sensibilizzare le
istituzioni locali. "I malati oncologici devono ricevere tutto
il sostegno necessario - spiega -. Interrompere il progetto
avrebbe conseguenze drammatiche sulle loro vite". (ANSA).
Progetto innovativo per screening oncologici rischia la chiusura
Molte più Tac all'Icot di Latina, ma mancano i fondi
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