Longastatina - Iniet 3f0,5mg 1ml

Dettagli:
Nome:Longastatina - Iniet 3f0,5mg 1ml
Codice Ministeriale:027104037
Principio attivo:Octreotide
Codice ATC:H01CB02
Fascia:A
Prezzo:171.1
Glutine:Senza glutine
Produttore:Italfarmaco Spa
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

LONGASTATINA

Formulazioni

Longastatina - Iniet 5f0,05mg/Ml
Longastatina - Iniet 5f0,1mg 1ml
Longastatina - Iniet 3f0,5mg 1ml
Longastatina - Iniet 1mg 5mlmult

Categoria farmacoterapeutica

Ormoni ipotalamici.

Principi attivi

Octreotide.

Eccipienti

Fiale, soluzione iniettabile (uso sottocutaneo) o concentrato per soluzione per infusione (infusione endovenosa) 0,05 - 0,1 - 0,5 mg/1 ml: acido lattico, mannitolo, sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili. Flaconcini multidose 1 mg/5 ml (0,2 mg/ml), soluzione iniettabile (uso sottocutaneo) o concentrato per soluzione per infusione (infusione endovenosa): acido lattico, fenolo, mannitolo, sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Controllo sintomatico e riduzione dei livelli plasmatici dell'ormone della crescita (GH) e IGF-1 in pazienti con acromegalia non adeguatamente controllati con terapia chirurgica o radioterapia; anche indicata nei pazienti acromegalici nei quali l'intervento chirurgico sia controindicato o comunque non accettato o in attesa che la radioterapia raggiunga la massima efficacia; trattamento dei sintomi associati a tumori endocrini funzionanti gastro-entero-pancreatici (GEP) come tumori carcinoidi con caratteristiche della sindrome del carcinoide; il farmaco non e' una terapia antitumorale e non e' curativa in questi pazienti; prevenzione delle complicazioni conseguenti ad interventi chirurgici sul pancreas; trattamento d'urgenza per bloccare l'emorragia e proteggere dal risanguinamento causati da varici gastro-esofagee in pazienti cirrotici; da utilizzarsi in associazione con uno specifico trattamento come la scleroterapia endoscopica. Trattamento di adenomi ipofisari secernenti TSH: quando la secrezione non si normalizza dopo chirurgia e/o radioterapia; in pazienti in cui la chirurgia non e' appropriata; inpazienti irradiati, fino a quando la radioterapia raggiunga l'efficac ia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.

Posologia

Acromegalia: iniziare con 0,05 - 0,1 mg ogni 8 o 12 ore per via sottocutanea. Eventuali variazioni posologiche devono essere stabilite in base a controlli mensili delle concentrazioni plasmatiche di GH e IGF-1 (valore di riferimento: GH < 2,5 ng/mL; IGF-1 nel range di normalita'), della sintomatologia clinica e della tollerabilita'. Nella maggioranza dei pazienti la dose ottimale giornaliera e' 0,3 mg. Non deve essere superata la dose massima di 1,5 mg al giorno. Nei pazienti con dose stabile, i controlli di GH devono essere effettuati ogni 6 mesi. Se entro 3 mesi dall' inizio del trattamento con il farmaco non si ottiene una consistente riduzione dei livelli di GH e un miglioramento dei sintomi clinici, la terapia deve essere sospesa. Tumori endocrini gastro-entero- pancreatici: iniziare con 0,05 mg una o due volte al giorno per via sottocutanea. Sulla base della risposta clinica, effetto sui livelli di ormoni prodotti dal tumore (in caso di tumori carcinoidi, delle concentrazioni urinarie di acido 5-idrossiindolacetico) e della tollerabilita' il dosaggio puo' essere gradualmente aumentato a 0,1 - 0,2 mg 3 volte al giorno. In alcuni casi eccezionali e' necessario ricorrere a dosaggi superiori. Le dosi di mantenimento devono essere adattateal singolo paziente. Nei tumori carcinoidi la terapia deve essere int errotta se non si e' ottenuto un beneficio entro 1 settimana dall'inizio del trattamento con il farmaco alla massima dose tollerata. Complicazioni conseguenti ad interventi chirurgici sul pancreas 0,1 mg 3 volte al giorno per via sottocutanea per 7 giorni consecutivi, iniziando il giorno dell'intervento almeno 1 ora prima della laparotomia. Emorragie da varici gastro-esofagee 25 mcg /ora in infusione endovenosa (i.v.) continua per 5 giorni. Il medicinale puo' essere somministrato diluito in soluzione fisiologica. Nei pazienti cirrotici con emorragie da varici gastro-esofagee, il farmaco e' stata ben tollerato in infusione endovenosa continua fino a 50 mcg /ora per 5 giorni. Trattamento di adenomi ipofisari secernenti TSH: il dosaggio generalmente piu' efficacee' di 100 mcg tre volte al giorno per iniezione sottocutanea. La dose puo' essere regolata in base alle risposte del TSH e degli ormoni tir oidei. Saranno necessari almeno 5 giorni di trattamento per valutare l'efficacia. Uso nei pazienti anziani: non vi e' alcuna evidenza di ridotta tollerabilita' o necessita' di modificare la posologia nei pazienti anziani trattati con il farmaco. Uso nei bambini: l'esperienza nell'uso del prodotto nei bambini e' limitata. Uso nei pazienti con funzionalita' epatica compromessa: in pazienti con cirrosi epatica, l'emivita del farmaco puo' essere aumentata, rendendo necessario un aggiustamento del dosaggio di mantenimento. Uso nei pazienti con funzionalita' renale compromessa: la compromissione della funzionalita' renale non hainfluenzato l'esposizione totale (AUC) per l'octreotide somministrato per via sottocutanea, quindi non e' necessario un aggiustamento della dose del medicinale.

Conservazione

Per lunghi periodi di conservazione sia le fiale che i flaconi devono essere tenuti ad una temperatura tra 2 gradi e 8 gradi C; conservare nella confezione originale per tenerli al riparo dalla luce. Fiale, soluzione iniettabile (uso sottocutaneo) o concentrato per soluzione per infusione (infusione endovenosa) 0,05 - 0,1 - 0,5 mg/1 ml: durante l'uso quotidiano conservare a temperatura < ai 30 gradi C per un periodo di 2 settimane. Flaconcini multidose 1 mg/5 ml (0,2 mg/ml), soluzione iniettabile (uso sottocutaneo) o concentrato per soluzione per infusione (infusione endovenosa): Durante l'uso quotidiano conservare a temperatura < ai 25 gradi C per un periodo di 2 settimane. Flacone: non congelare.

Avvertenze

Poiche' i tumori ipofisari GH-secernenti possono talvolta espandersi causando serie complicazioni (ad esempio alterazioni del campo visivo),e' essenziale un attento monitoraggio di tutti i pazienti. In caso di espansione del tumore deve essere valutata la possibilita' di procedu re alternative. In pazienti femmine acromegaliche i benefici terapeutici di una riduzione dei livelli dell'ormone della crescita (GH) e la normalizzazione del fattore di crescita 1 insulino-simile (IGF-1) possono potenzialmente ripristinare la fertilita'. Le pazienti in eta' fertile devono essere informate di utilizzare, se necessario, durante il trattamento con octreotide un'adeguata contraccezione. Nei pazienti in trattamento prolungato con octreotide deve essere controllata la funzione tiroidea. Durante la terapia con octreotide deve essere controllata la funzione epatica. Eventi correlati all'apparato cardiovascolare: sono stati riportati casi comuni di bradicardia. Puo' essere necessario un aggiustamento del dosaggio di farmaci quali beta-bloccanti, calcio antagonisti, o agenti per il controllo del bilancio idro- elettrolitico. Colecisti ed eventi correlati: l'octreotide inibisce la secrezione di colecistochinina, determinando una ridotta contrattilita' della colecisti e un aumento del rischio di formazione di fango e calcoli. L'incidenza di formazione di calcoli biliari e' stimata essere tra il 15- 30%. L' incidenza nella popolazione generale e' di circa il 5 - 20% . Un controllo ecografico della colecisti e' comunque raccomandato siaprima che a intervalli di 6 - 12 mesi durante il trattamento. Se pres enti, i calcoli biliari sono generalmente asintomatici; nel caso fossero sintomatici, possono essere trattati tramite dissoluzione con acidibiliari o con intervento chirurgico. Tumori endocrini gastroenteropan creatici (GEP): durante il trattamento dei tumori endocrini GEP, ci possono essere rari casi di improvvisa perdita del controllo dei sintomicon una recrudescenza di sintomi gravi. Se il trattamento viene inter rotto, i sintomi possono peggiorare o ripresentarsi. Metabolismo glucidico: per l'azione inibitoria sull'ormone della crescita, sul glucagone e sul rilascio di insulina, il farmaco puo' influenzare la regolazione del metabolismo del glucosio. La tolleranza glucidica postprandialepuo' essere alterata e, in alcuni casi, puo' essere indotto uno stato di iperglicemia persistente come conseguenza della somministrazione c ronica del farmaco. E' stata riportata anche ipoglicemia. Nei pazienticon insulinoma poiche' octreotide ha una maggiore potenza relativa di inibizione della secrezione dell'ormone della crescita e di glucagone rispetto all'insulina e poiche' la durata dell'effetto inibitorio sul l'insulina e' minore, octreotide potrebbe aumentare la severita' e prolungare la durata dell'ipoglicemia. Questi pazienti devono essere controllati attentamente durante l'inizio della terapia con il farmaco e ad ogni variazione del dosaggio. Variazioni eccessive della glicemia possono essere controllate somministrando dosi minori ad intervalli piu'brevi. In caso di diabete mellito insulino-dipendente di Tipo I, il f abbisogno insulinico potrebbe essere ridotto dalla somministrazione del farmaco. Nei pazienti non diabetici e nei pazienti con diabete di Tipo II con riserve di insulina parzialmente intatte, la somministrazione del medicinale potrebbe provocare un aumento della glicemia post-prandiale. Si raccomanda dunque di monitorare la tolleranza glucidica e la terapia antidiabetica. Varici esofagee: i livelli glicemici devono essere attentamente controllati poiche', a seguito di episodi emorragici dovuti a varici esofagee, potrebbe aumentare il rischio che si sviluppi diabete insulino dipendente o che si debba modificare il fabbisogno di insulina nei pazienti con diabete pre-esistente. Reazioni locali nella sede di iniezione: in uno studio di tossicita' a 52 settimane nei ratti, principalmente di sesso maschile, sono stati osservati sarcomi nella sede di iniezione sottocutanea solo alla dose piu' alta (circa8 volte la dose massima nell'uomo basata sull'area della superficie c orporea). Non si sono verificate lesioni iperplastiche o neoplastiche nella sede di iniezione sottocutanea in uno studio di tossicita' a 52 settimane nel cane. Non ci sono state segnalazioni di formazione di tumore nelle sedi di iniezione nei pazienti trattati con il farmaco finoa 15 anni. Al momento tutte le informazioni disponibili indicano che le evidenze osservate nel ratto sono specie specifiche e non sono di rilievo per l'uso del farmaco nell'uomo. Nutrizione: in alcuni pazientioctreotide puo' alterare l'assorbimento dei grassi presenti nella die ta. In alcuni pazienti in trattamento con octreotide si e' osservato una diminuzione consistente dei livelli di vitamina B 12 e risultati anormali del test di Schilling. Si raccomanda di effettuare il monitoraggio dei livelli di vitamina B 12 durante la terapia con Longastatina in pazienti che abbiano avuto in precedenza episodi di carenza di vitamina B 12.

Interazioni

Puo' essere necessario un aggiustamento del dosaggio di farmaci quali beta-bloccanti, calcio antagonisti, o agenti per il controllo del bilancio idro-elettrolitico quando Longastatina e' somministrata contemporaneamente. Puo' essere necessario un aggiustamento del dosaggio di insulina e farmaci antidiabetici quando il farmaco e' somministrata contemporaneamente. E' stato dimostrato che octreotide riduce l'assorbimento intestinale di ciclosporina e ritarda quello di cimetidina. La somministrazione contemporanea di octreotide e bromocriptina aumenta la biodisponibilita' della bromocriptina. Limitati dati pubblicati indicano che gli analoghi della somatostatina potrebbero diminuire la clearancemetabolica di composti che notoriamente sono metabolizzati dagli enzi mi del citocromo P450, a causa della soppressione dell'ormone della crescita. Poiche' non si puo' escludere che octreotide abbia questo effetto, si deve pertanto prestare cautela nell'uso di altri farmaci prevalentemente metabolizzati dal CYP3A4 e che hanno un basso indice terapeutico (esempio chinidina, terfenadina).

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse piu' frequentemente riportate durante la terapia con octreotide comprendono disturbi gastrointestinali, disturbi del sistema nervoso, disturbi epatobiliari e disturbi del metabolismo e dellanutrizione. Le reazioni avverse piu' comunemente segnalate durante gl i studi clinici con octreotide sono state diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, mal di testa, colelitiasi, iperglicemia e stipsi. Altre reazioni avverse riportate comunemente sono state capogiri, dolore localizzato, fango biliare, disfunzione tiroidea (ad esempio diminuzione dell'ormone tireotropo [TSH], diminuzione del T4 totale e del T4libero), feci molli, alterata tolleranza al glucosio, vomito, astenia e ipoglicemia. Le seguenti reazioni avverse al farmaco, sono state ra ccolte durante gli studi clinici con octreotide: le reazioni avverse al farmaco sono elencate secondo la categoria di frequenza, riportando per prima la reazione piu' frequente, usando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000,<1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000) molto raro (<1/10.000), comprese le segnalazioni isolate. >>Reazioni avverse al farmaco riportate negl i studi clinici. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, dolore addominale, nausea, stipsi, flatulenza; comune: dispepsia, vomito, gonfiore addominale, steatorrea, feci molli, feci chiare. Patologiedel sistema nervoso. Molto comune: mal di testa; comune: capogiri. Pa tologie endocrine. Comune: ipotiroidismo, disfunzione tiroidea (ad esempio diminuzione del TSH, diminuzione del T4 totale e del T4 libero). Patologie epatobiliari. Molto comune: colelitiasi; comune: colecistite, fango biliare, iperbilirubinemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: iperglicemia; comune: ipoglicemia, alterata tolleranza al glucosio, anoressia; non comune: disidratazione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: reazione nella sede di iniezione; comune: astenia. Esami diagnostici. Comune: aumento dei livelli di transaminasi. Patologie dellacute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, rash, alopecia. Pat ologie respiratorie. Comune: dispnea. Patologie cardiache. Comune: bradicardia; non comune: tachicardia. >>Esperienza Post-marketing. Disturbi del sistema immunitario: anafilassi, reazioni da allergia/ipersensibilita'. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: orticaria. Patologie epatobiliari: pancreatite acuta, epatite acuta senza colestasi, epatite colestatica, colestasi, ittero, ittero colestatico. Patologie cardiache: aritmia. Esami diagnostici: aumento dei livelli di fosfatasi alcalina, aumento dei livelli di gamma glutamiltransferasi. >>Descrizione di reazioni avverse selezionate. Patologie gastrointestinali:in rari casi gli eventi avversi a carico dell'apparato gastrointestin ale possono presentare le caratteristiche di un'occlusione intestinaleacuta, con progressiva distensione addominale, grave dolore in sede e pigastrica, dolorabilita' addominale e reazione di difesa addominale. La frequenza degli eventi avversi gastrointestinali e' nota diminuire nel tempo con la continuazione del trattamento. La comparsa di effettiindesiderati gastrointestinali puo' essere ridotta somministrando il farmaco per via sottocutanea lontano dai pasti, cioe' effettuando l'iniezione nell'intervallo fra un pasto e l'altro o al momento di coricarsi. Reazioni nella sede di iniezione: dolore o una sensazione di puntura, formicolio o bruciore nella sede dell'iniezione sottocutanea, con arrossamento e gonfiore, raramente durano piu' di 15 minuti. I disturbi locali possono essere ridotti effettuando l'iniezione una volta che la soluzione abbia raggiunto la temperatura ambiente, o riducendo il volume da iniettare con l'uso di una formulazione piu' concentrata. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anche se l'escrezione misurata dei grassi fecali puo' risultare aumentata, non c'e' tuttavia ad oggi evidenza che il trattamento a lungo termine con octreotide abbia causato un deficit nutrizionale da malassorbimento. Enzimi pancreatici: in casi molto rari e' stata riportata pancreatite acuta entro le primeore o i primi giorni di trattamento con il medicinale per via sottocu tanea che si e' risolta con la sospensione del farmaco. Inoltre, e' stata riportata pancreatite indotta da colelitiasi nei pazienti in trattamento a lungo termine con il farmaco per via sottocutanea. Patologie cardiache: sia in pazienti con acromegalia sia in pazienti con sindrome carcinoide sono state osservate alterazioni elettrocardiografiche come prolungamento del QT, deviazione assiale, ripolarizzazione precoce,basso voltaggio, transizione R/S, progressione precoce dell'onda R e alterazioni non specifiche dell'onda ST-T. Non e' stata stabilita la relazione tra questi eventi e il trattamento con octreotide acetato in quanto molti di questi pazienti presentano malattie cardiache sottostanti.

Gravidanza e allattamento

I dati relativi all'uso di octreotide in donne in gravidanza sono in numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte) e in circa un terzo dei casi i risultati della gravidanza sono sconosciuti. La maggior partedelle segnalazioni sono pervenute dopo la commercializzazione di octr eotide e oltre il 50% di gravidanze esposte sono state riportate in pazienti acromegaliche. La maggior parte delle donne e' stata esposta a octreotide durante il primo trimestre di gravidanza a dosi variabili da 100 a 1200 mcg /die di medicinale somministrata per via sottocutaneao da 10 a 40 mg/mese di farmaco LAR. In circa il 4% delle gravidanze con esito noto sono state riportate anomalie congenite. Per questi casi non e' stata sospettata una relazione causale con l'octreotide. Studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicita' riproduttiva. Come misura precauzionale, e' preferibile evitare di usare Longastatina durante la gravidanza. Non e' noto se l'octreotide venga escreto nel latte materno. Studi su animali hanno mostrato che l'octreotide e' escreto nel latte materno. Le pazienti non devono allattare durante il trattamento con il medicinale. Non e' noto se l'octreotide ha un effetto sulla fertilita' nell'uomo. Nei maschi nati da madri trattate durante la gravidanza e l'allattamento e' stato osservato un ritardo nella discesa dei testicoli. L'octreotide comunque non ha compromesso la fertilita' nei ratti maschi e femmine a dosi fino a 1 mg/kg di peso corporeo al giorno.