Si riapre, in Brasile, il
dibattito sul ricovero coatto dei consumatori di crack: la
proposta del governatore di San Paolo, il conservatore Tarcísio
de Freitas, divide le opinioni, ma avrebbe già il sostegno del
sindaco della megalopoli, Ricardo Nunes, esponente del Movimento
democratico brasiliano (Mdb), un partito centrista alleato del
governo a maggioranza progressista di Luiz Inacio Lula da Silva.
Da decenni il centro di San Paolo - la più grande, ricca e
popolosa città del Paese sudamericano - è invaso da migliaia di
tossicodipendenti e spacciatori. Il quartiere è infatti stato
ribattezzato 'Cracolandia', la terra del crack.
Il governo locale ha cercato in tutti i modi di minimizzarne
l'impatto sui residenti. Freitas ha tentato, per esempio, di
trasferire i tossicomani in un'altra regione centrale, dove
sarebbero stati più vicini ai servizi sanitari e di assistenza
sociale. Ma, dopo aver considerato altri fattori, ha fatto
marcia indietro.
La polizia ha allora deciso di stringere il cerchio attorno ai
trafficanti. Il primo blitz del genere, seguito da perquisizioni
e arresti, è avvenuto ieri. Altre operazioni sono programmate
per i prossimi giorni.
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