I farmaci orfani per pazienti con malattie rare sono passati da 7 nel 2007 a più di 120. Grazie a terapie frutto di ricerca e innovazione, in 20 anni in Italia la mortalità per malattie croniche, quelle cardiovascolari e il diabete, è diminuita del 41%. A descrivere i risultati di un settore che ha permesso di vivere di più e meglio in Italia sono i dati illustrati all'Assemblea nazionale di Farmindustria.
Oggi due persone su 3 a cui viene diagnosticato un tumore sopravvivono dopo 5 anni, mentre 30 anni fa erano una su 3. Le persone guarite dall'epatite C grazie ai nuovi antivirali sono oltre 260mila in Italia. Le vaccinazioni hanno permesso di eradicare malattie e salvare milioni di vite, come nel caso del Covid. Dagli antibiotici innovativi e terapie avanzate, "rispondiamo alla domanda di salute con un'innovazione molto diversificata, che usa nuove piattaforme per la ricerca e ha permesso di arrivare al record storico di oltre 20.000 farmaci in sviluppo nel mondo, tra cui molti innovativi", spiega Marcello Cattani, presidente di Farmindustria.
Le aziende farmaceutiche, inoltre, sono da tempo impegnate nella transizione verso un'economia sostenibile. In dieci anni hanno ridotto i consumi energetici del 37%. Il 55% è già impegnato nella riduzione dell'uso della plastica nel processo produttivo.
Nel settore farmaceutico, dove ci sono sempre più imprese che si stanno certificando per la parità di genere, si registra anche un numero di figli superiore del 45% rispetto alla media nazionale. Sono diffuse misure per la conciliazione vita-lavoro: oltre il 91% applica da anni lo smart working, con part-time e flessibilità oraria; il 100% degli addetti è coperto da previdenza e assistenza sanitaria integrativa. Misure a cui si aggiungono strumenti in sostegno delle donne, con congedi e aspettative di maternità più lunghi; il 55% delle imprese offre campagne di screening o check-up e il 59% counseling psicologico post-gravidanza.
Diabete, tumori ed epatiti, meno vittime grazie ai nuovi farmaci
Farmindustria, -41% di decessi per malattie croniche in 20 anni
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